AGRO CALENO – La scuola rappresenta il fondamento di una società avanzata ed è per questo che meriterebbe tutta l’attenzione di un Paese come l’Italia, che vorrebbe rialzarsi dalla profonda crisi nella quale è caduta. Caleno24ore, nel proprio piccolo, cerca di aprire una porta su questo mondo tanto complesso, avvalendosi dell’aiuto di un addetto ai lavori. Il dirigente scolastico Giacomo Coco ha accettato di parlare (nel bene e nel male) della scuola italiana, fornendo tutta una serie di elementi che sicuramente risulteranno utili ai nostri lettori. Nel ringraziare il dirigente Coco, vi proponiamo la prima puntata della nostra rubrica:
Ringrazio la redazione di Caleno 24 ore per avermi proposto di coordinare questa rubrica incentrata su temi di politica scolastica e su argomenti che afferiscono più specificamente all’educazione e alla didattica. L’obiettivo è quello di attrarre l’attenzione del territorio, soprattutto dei non addetti ai lavori, sul mondo della scuola, sulle sue difficoltà, sui suoi problemi. Il MIUR è dalla maggioranza dei cittadini paragonato ad un apparato elefantiaco con circa un milione di dipendenti e una legislazione che si evolve nel tempo molto lentamente. Si pensi, ad esempio, all’esame di stato del secondo ciclo d’istruzione introdotto come sperimentale nel 1973 e rimasto tale per moltissimi anni prima di essere modificato. Il Governo e l’attuale Ministro Profumo, al contrario, nonostante siano giunti alla fine del proprio mandato, hanno velocemente approvato una serie di provvedimenti alcuni dei quali molto discutibili:
- blocco dei contratti fino al 2014;
- approvazione del sistema nazionale di valutazione;
- proposta di anticipare il diploma di un anno,proposta inserita nell’atto di indirizzo concernente l’individuazione delle priorità politiche per il 2013;
- richiesta di ripresentare,da parte delle Istituzioni scolastiche,i progetti sulle aree a rischio e a forte processo immigratorio;
- ritardo di molti mesi per comunicare alle scuole l’acconto del fondo d’Istituto che ha di fatto bloccato la contrattazione con i Sindacati in ogni scuola e rimandato l’avvio dei progetti extracurriculari;
- tentativo di trasformare i professori inidonei in personale ata;
- ritardo di vari mesi nel pagamento dei supplenti nonostante il lavoro fatto dalle scuole;
- sottrazione dalle tasche dei lavoratori dei giorni di ferie maturati corrispondenti ai periodi di sospensione delle lezioni a partire da gennaio 2013 e non da settembre come prevede la norma.
Alcune di queste tematiche saranno trattate nei prossimi interventi, soprattutto quelle relative ai tagli finanziari e di personale.
Di positivo a fine 2012 c’è stata la pubblicazione delle indicazioni nazionali per il curriculo per la scuola dell’infanzia e del primo ciclo (D.M. 254 del 16/11/2012) e l’emanazione, DOPO APPENA 13 ANNI, del bando che a messo a concorso 11.542 posti di docente nei vari ordini di scuola.
In Campania l’otto marzo,con vari decreti,sono state nominate le commissioni per la correzione delle prove scritte, prove iniziate il 13/02 c.a. e terminate all’inizio del mese di marzo.
Esse sono state strutturate in quattro quesiti a risposta aperta incentrati sui programmi disciplinari allegati al bando e sui contenuti delle avvertenze generali.
Nella nostra Regione i partecipanti ammessi allo scritto sono stati 22.872 per tutti gli ordini di scuola. In particolare 3376 per la scuola dell’infanzia su 243 posti, con un rapporto ammessi/posti di 13,89.
Per la scuola primaria gli ammessi sono 3680 su 360 posti. Il rapporto ammessi/posti è di 10,22.
Per le discipline economiche-aziendali 1149 ammessi su 15 posti con un rapporto a/p di 76,60. Per italiano st-geo 317 ammessi con rapporto a/p di 4,50 e cosi’ via.
La prova scritta ha fatto seguito alla prova selettiva svoltasi nell’anno 2012 su una batteria di test uguali per tutte le classi di concorso. I test hanno provocato una valanga di reazioni negative.
Infatti rispondere a 50 quesiti (18 di logica, 18 di comprensione del testo, 7 di informatica, 7 di lingua straniera),a risposta multipla con 4 opzioni di risposta estratti a sorte dal sistema, da risolvere entro il tempo massimo di 50 minuti è sembrato più una lotteria che un omaggio al merito e alle capacità. Le domande spesso nulla avevano a che fare con il “lavoro” per il quale si concorreva.Esse spaziavano dalle equazioni all’insiemistica, dai principi di fisica agli indovinelli, con il sistema informatico che progressivamente non mostrava la risposta giusta, ma quante risposte il candidato aveva sbagliato. Qualcuno, di fronte a questo meccanismo, ha affermato che anni fa si considerava quella dell’insegnante una missione, oggi è una missione impossibile.
Il Ministro ha comunque assicurato che entro pochi mesi, dopo la correzione degli scritti, si svolgerà la prova orale che prevede la simulazione di una lezione. Con la prova simulata il Ministro vuole verificare la capacità dei candidati di saper trasmettere i contenuti agli allievi nonché di avere capacità didattiche. La prova avrà la durata di 30 minuti, ma ciascun candidato avrà solo 24 ore di tempo per prepararsi in quanto l’argomento sarà estratto il giorno prima tra un ventaglio di domande. La prova simulata affiancherà la vera e propria prova orale. Anch’essa della durata di 30 minuti, nei quali saranno approfonditi i contenuti, le scelte didattiche e metodologiche scaturite dalla lezione simulata.
In definitiva il concorso a fronte di 320.000 domande, ha visto 88.000 ammessi allo scritto dopo la prova di preselezione (con 11.600 ammessi con riserva). Siccome molti di questi docenti hanno chiesto di concorrere su più classi di insegnamento il numero “teorico” è salito a 153.000. Se non vi saranno intoppi a settembre 2013 i 7351 vincitori di concorso potranno essere immessi in ruolo. I restanti 4191 entreranno a settembre dell’anno prossimo. In questo concorso va considerata l’età medi dei partecipanti, vicina ai 40 anni e, soprattutto, il numero elevato di domande a fronte dei numeri dei posti. Si consideri anche che sono stati esclusi dal concorso i neo laureati.
L’alto numero di disoccupati che aspira legittimamente ad un lavoro, mette tragicamente in evidenza che in certi meccanismi selettivi il merito, la valorizzazione delle competenze diventano fattori secondari. Concorsi così sono per la maggior parte dei partecipanti una fabbrica d’illusioni mentre l’altra faccia della medaglia è la situazione dei precari sempre più difficile.
In questa contesto più che gioire come ha fatto qualche “tecnico”, c’è molto da riflettere. Alla fine di queste poche considerazioni a ruota libera sul concorso in svolgimento, colgo l’occasione per rivolgere un appello.
Il prossimo 19 marzo a Casal di Principe, indicato come il giorno della memoria di Don Giuseppe Diana ucciso dalla camorra il 19/03/1994, i giovani ricorderanno tutte le vittime innocenti della criminalità organizzata e, soprattutto, attraverso varie modalità espressive richiameranno la nostra attenzione sul dovere di contribuire al cambiamento della nostra Provincia e perché no della nostra bella Italia. Partecipiamo.
Vitulazio 15/03/20103
Giacomo Coco