“Georgios” Borrelli verso la “Syriza” di casa nostra, versione italiana del partito della sinistra greca

“Georgios” Borrelli verso la “Syriza” di casa nostra, versione italiana del partito della sinistra greca

PIGNATARO M. – Sembra essere davvero finito il lunghissimo e avvelenato congresso del Pd di Pignataro Maggiore: il sindacalista della Cgil Giorgio Borrelli – sconfitto dall’attuale sindaco Raimondo Cuccaro nella conta interna che ha incoronato segretario l’avvocato Pier Nicola Palumbo, vicesindaco – va verso la “Syriza” di casa nostra, la versione italiana del fortissimo partito della sinistra greca guidato da Alexis Tsipras. I buontemponi di piazza Umberto I già hanno ribattezzato “Georgios” il sindacalista Borrelli, traducendo appunto in greco il nome di battesimo dello storico esponente pignatarese del Partito comunista italiano.

In vista delle prossime elezioni europee, la macchina organizzativa già si è messa in moto. Una prima riunione si è tenuta nei giorni scorsi con la partecipazione di vari militanti della sinistra locale, tra i quali Giuseppe Loasses e il professore Giovanni Borrelli (detto “Giannino”). I partecipanti all’incontro erano una ventina, per lo più giovani operai dell’area industriale pignatarese che non sentono vicino alla propria tradizione il Partito democratico guidato, a livello nazionale,  dal democristiano Matteo Renzi e, in sede locale, dall’ex assessore (il suddetto Pier Nicola Palumbo) della prima giunta di destra dell’allora sindaco Giorgio Magliocca. “Georgios” Borrelli, “Ioannis” Borrelli e “Iosepos” Loasses non fanno – manco a dirlo – il “pianto greco”, anzi sembrano particolarmente agguerriti e decisi a tagliare l’erba sotto i piedi al Partito democratico pignatarese.

Non sappiamo, ovviamente, sul piano politico come andrà a finire. Ma sul piano personale sia Giorgio Borrelli sia il suo avversario Raimondo Cuccaro – entrambi in gran forma, ma non certo dei giovanissimi virgulti – ne guadagneranno certamente per quanto riguarda la salute. Sempre secondo i buontemponi pignataresi, se Giorgio Borrelli fosse rimasto a litigare quotidianamente nel Pd, infatti, o a lui o a Raimondo Cuccaro o a tutti e due  sarebbe venuto un infarto fulminante. Adesso – miracoli della politica e di “Syriza” – possono ritenersi tutti e due in salvo. La prima domenica utile, in piazza Umberto I, invece di urlare, possono fare un brindisi augurale. Brindisi in greco? “Eis igian, stin ijiasas, jamas”.

Red. Pol.

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