PIGNATARO M. – Uno dei membri della commissione di concorso per un posto di impiegato tecnico amministrativo-segretario assistente della municipalizzata per la raccolta dei rifiuti del Comune di Pignataro Maggiore (il carrozzone clientelare mangiasoldi “Pignataro patrimonio srl”) risultava essere stato a suo tempo sottoposto a misura cautelare (arresto), aver poi patteggiato una condanna e infine destituito dall’impiego dal Comune di Pietrasanta, in provincia di Lucca. Si tratta del dottor Francesco Garruto, all’epoca dell’arresto funzionario dirigente del settore Igiene e Territorio del Comune di Pietrasanta.
La presa d’atto del verbale di nomina dei componenti della commissione di esame – come da nota dell’allora presidente della municipalizzata pignatarese, ingegnere Giuseppe Vitiello, conosciuto come il “Vitiello d’oro”- fu approvata all’unanimità dei presenti con deliberazione di Giunta comunale numero 159 del 12 novembre 2010. Parteciparono alla riunione della Giunta allora in carica il sindaco Giorgio Magliocca, il vicesindaco Piergiorgio Mazzuoccolo e gli assessori Claudio Di Lillo e Giovanni Magliocca; assenti gli assessori Pietro Fucile, Antonio Palumbo e Vincenzo Romagnuolo. A far parte della commissione di concorso per impiegato di quinto livello furono chiamati Pasquale Mario Di Mezza (presidente), Lorenzo Matteucci e, appunto, Francesco Garruto; segretario Mario Di Cosmo; membro supplente Piergiorgio Casotti. Concorso che sarebbe poi stato vinto – come da pronostico – dalla preparatissima signora Maria Parente, moglie di Ottavio Minieri, sfegatato sostenitore dell’ex sindaco Giorgio Magliocca e dell’ex vicesindaco Piergiorgio Mazzuoccolo.
Sulla vicenda in cui fu coinvolto tra gli altri il dottor Francesco Garruto – nel campo del grande affare dei rifiuti – fu anche pubblicato un articolo dal “Corriere della Sera” del 15 novembre1992. Aseguito di richiesta di patteggiamento, con sentenza del 19 aprile 1995, il Tribunale di Lucca condannò Francesco Garruto a un anno e dieci mesi di reclusione. In data 28 maggio 1996, con deliberazione numero 592, la Giunta del Comune di Pietrasanta provvide a destituire dall’impiego il dottor Francesco Garruto. Naturalmente, Garruto presentò ricorso al Tribunale amministrativo regionale della Toscana chiedendo l’annullamento della citata deliberazione numero 592, ma con sentenza depositata in segreteria il 6 giugno 2000 i giudici del Tar gli diedero torto. Il successivo 19 dicembre Francesco Garruto presentò ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar di Firenze, ma si guardò bene dall’avanzare una nuova istanza di fissazione dell’udienza e con decreto depositato in segreteria il 10 agosto 2010 i giudici misero fine alla disputa dichiarando “perento” l’appello. Tre mesi dopo Francesco Garruto – nonostante l’arresto, la condanna e la destituzione dall’impiego da parte da una pubblica amministrazione, nel caso il Comune di Pietrasanta – veniva indicato dal “Vitiello d’oro” ingegnere Giuseppe Vitiello nella commissione di concorso del carrozzone “Pignataro patrimonio srl”, creatura del magliocchismo. Pubblichiamo in coda a questo articolo le decisioni dei magistrati amministrativi sopra citate: il decreto del Consiglio di Stato e la sentenza del Tar di Firenze, dove i nostri pochi ma affezionati lettori potranno trovare maggiori informazioni sulla vertenza che vide la sconfitta di Francesco Garruto.
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Rassegna stampa
articolo di Rosa Parchi
da pignataronews.myblog.it