“Se una notte d’inverno un viaggiatore”, romanzo del 1979 di Italo Calvino (Cuba 1923- Siena 1985) è stato definito dall’autore stesso: “…un romanzo sul piacere di leggere romanzi; protagonista è il Lettore, che per dieci volte comincia a leggere un libro che per vicissitudini estranee alla sua volontà non riesce a finire. Ho dovuto dunque scrivere l’inizio di dieci romanzi d’autori immaginari, tutti in qualche modo diversi da me e diversi tra loro.”
Alla base del romanzo vi sono un Lettore ed una Lettrice di nome Ludmilla, che si incontrano in libreria perché entrambi hanno acquistato “Se una notte d’inverno un viaggiatore” ma per un errore di impaginazione la storia si interrompe dopo poche pagine. Ad entrambi viene dato un volume sostitutivo che però si rivela essere un secondo romanzo ed i due che entrano in contatto per cercare la fine del libro, si imbattono in realtà in ben dieci libri differenti, tutti incompleti.
Il romanzo di Calvino si alterna così tra la narrazione della storia d’amore tra il Lettore e Ludmilla, le varie vicissitudini che questi affrontano per giungere alla conclusione dei libri incompleti e la narrazione dei dieci romanzi incompleti che sono, oltre a “Se una notte d’inverno un viaggiatore”, “Fuori dell’abitato di Malbork” di Tazio Bazakbal, “Sporgendosi dalla costa scoscesa” di Ukko Athi, “Senza temere il vento e la vertigine” di Vorts Viljandi, “Guarda in basso dove l’ombra s’addensa” di Bertrand Vandervelde, “In una rete di linee che s’allacciano” e “In una rete di linee che s’intersecano” di Silas Flannery, “Sul tappeto di foglie illuminate dalla luna” di Takakumi Ikoka, “Intorno a una fossa vuota” di Calixto Bandera, “Quale storia attende laggiù la fine?” di Anatoly Anatolin.
In realtà i dieci titoli formano l’inizio di un altro romanzo: “Se una notte d’inverno un viaggiatore, fuori dell’abitato di Malbork, sporgendosi dalla costa scoscesa senza temere il vento e la vertigine, guarda in basso dove l’ombra s’addensa in una rete di linee che s’allacciano, in una rete di linee che s’intersecano sul tappeto di foglie illuminato dalla luna intorno a una fossa vuota, – Quale storia attende laggiù la fine? – chiede, ansioso d’ascoltare il racconto”.
Il romanzo di Calvino rappresenta il piacere della lettura e il collegamento di ogni libro con un altro. E’ un “metaromanzo”, ossia un romanzo che si interroga sulla propria natura ed è una forte rappresentazione del genio letterario di Calvino, capace di riuscire ad identificarsi con il lettore a tal punto che ognuno di noi, leggendo questo romanzo, arriva a pensare di essere “spiato” dall’autore!
Alessia Di Nardo