Coronavirus: allarme nei servizi a bassa soglia: in Campania a rischio 3mila senza fissa dimora e stranieri non censiti. Appello della Cgil Campania a Prefetture, Comuni, Asl e associazioni: “Prevenire il rischio contagio”

Coronavirus: allarme nei servizi a bassa soglia: in Campania a rischio 3mila senza fissa dimora e stranieri non censiti. Appello della Cgil Campania a Prefetture, Comuni, Asl e associazioni: “Prevenire il rischio contagio”

NAPOLI – “In questa fase di emergenza sanitaria è necessario non trascurare i più deboli e i più disadattati che non hanno una casa o non hanno le condizioni per mettere in atto le più semplici regole di sicurezza sanitaria. In Campania ci sono circa 3mila persone senza fissa dimora ai quali si aggiungano stranieri spesso non censiti. Abbiamo il dovere di preoccuparci di quelle persone, di allargare i servizi di bassa soglia e garantire le migliori condizioni affinché non si creino ulteriori e potenziali incontrollabili focolai di diffusione”.
La Cgil Campania lancia l’allarme per senza fissa dimora, stranieri non censiti e le comunità Rom presenti nella nostra regione in relazione al rischio contagio da Coronavirus. Già costretti, nella maggior parte dei casi, a vivere una condizione di isolamento sociale dovuto alla paura del diverso, queste persone sono ora condannate ad un isolamento aggravato dall’impossibilità di accedere ai servizi essenziali minimi.
“È necessario – sostiene la Cgil Campania – che le Prefetture intervengano affinchè Asl, Comuni e associazioni garantiscano la diffusione delle indicazioni sulle norme di comportamento igienico sanitario e accompagnato da un materiale supporto territoriale, mantenendo la funzionalità dei servizi essenziali quali accesso ambulatoriali, mense, servizi per l’igiene personale, distribuzione d’indumenti.  Il clima generale di paura e confusione scoraggia l’accesso alle poche mense ancora aperte, che rispettano le norme emanate. È necessario, inoltre, istituire o potenziare un servizio di consegna in strada”.
Preoccupazione desta anche la condizione in cui vivono le comunità Rom, dove l’assembramento è più facile così come il rischio di essere contagiati dal Covid-19. “Va oltremodo vigilata e monitorata – chiede il sindacato – la condizione igienico sanitaria e il rispetto del non assembramento anche all’interno dei campi Rom. Il contesto sociale in cui vivono diversi cittadini stranieri presenti in alcune zone della Campania rischiano di aggravare ulteriormente la situazione di contagio. É necessario quindi – conclude la segreteria Cgil Campania – che i Comuni intervengano presso queste comunità, non solo attraverso la divulgazione di informazioni chiare e semplici, ma con strumenti di sostegno che sopperiscano anche alla mancanza di lavoro occasionale, principale sostegno per queste persone”.
C.S.

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