Paolo di Tarso è stato il vero fondatore della religione cattolica, ma seppur coevo a Gesù non lo conobbe mai. E pur essendo considerato l’apostolo dei gentili, era un ebreo ellenizzato che godeva della cittadinanza romana. Una personalità molto complessa. Nel libro di Tiziano Tosolini “Paolo e i filosofi” (176 pagine, 16 euro, Marietti 1820 editore), il missionario saveriano sottolinea quanto attuale sia la riflessione filosofica di uno dei padri del cattolicesimo mettendola a confronto con il pensiero di filosofi e teologi dell’era moderna e contemporanea.
Il saggio parte dall’analisi della predicazione di Paolo in Grecia e precisamente dal periodo in cui si trovava ad Atene. Qui egli venne in contatto con alcuni filosofi stoici ed epicurei che, incuriositi dai temi dei suoi discorsi, lo invitarono a parlare davanti all’Areopago; ma quando San Paolo parlò della resurrezione dei morti, in tanti lo derisero e abbandonarono il luogo dell’incontro.
Due millenni più tardi, l’attualità delle lettere paoline riecheggia ancora viva nel pensiero filosofico che si confronta con la nascita del cristianesimo. Nel suo libro Tosolini, che è docente della Pontificia Università Gregoriana, prende in esame il pensiero di alcuni dei più noti filosofi moderni qualiMartin Heidegger, Jacob Taubes, Giorgio Agamben, Gianni Vattimo, Michel Foucault e Jacques Derrida, mettendo in luce per ognuno di essi le prospettive e le peculiarità del loro confronto con la vocazione e la missione di Paolo.
In questo contesto vengono a galla e sono approfonditi dall’autore alcuni dei temi principali della teologia di San Paolo tra cui l’universalismo, il ruolo della legge, il tempo messianico, l’amore del prossimo. Secondo l’autore del saggio quello che accomuna le diverse posizioni dei vari filosofi presi in esame è una scarsa attenzione al tema della resurrezione che invece resta assolutamente centrale nelle lettere di Paolo. Tale atteggiamento troppo spesso ha provocato, secondo quanto afferma Tosolini, che filosofi e teologi abbiano commesso l’errore di estrapolare alcuni brani dal vasto corpus paolino, perdendo però di vista l’interezza del messaggio in esso contenuto. Per questo motivo il tema centrale del libro resta l’ascolto e il confronto con gli autori contemporanei senza però perdere di vista e salvaguardando la genuinità del pensiero originale dell’Apostolo dei gentili.
Massimiliano Palmesano