Il portavoce della cooperativa “Apeiron” che gestisce beni confiscati alle mafie nella “Svizzera dei clan” si è messo a fare propaganda di parte per il feldmaresciallo Giorgio Magliocca – Emiliano Sanges diventa un ingranaggio del sistema locale

Il portavoce della cooperativa “Apeiron” che gestisce beni confiscati alle mafie nella “Svizzera dei clan” si è messo a fare propaganda di parte per il feldmaresciallo Giorgio Magliocca – Emiliano Sanges diventa un ingranaggio del sistema locale

PIGNATARO MAGGIORE – Esultate voi pochi ma affezionati nostri lettori, gioite voi buontemponi locali (autoribattezzatisi buon-TAMPONI in tempi di Coronavirus): a Pignataro Maggiore abbiamo un magliocchiano in più, stavolta d’importazione. Si tratta di Emiliano Sanges, portavoce della cooperativa sociale “Apeiron”, cui sono stati affidati beni confiscati alle mafie nella famigerata città conosciuta quale “Svizzera dei clan”. Il soggetto in questione, che dovrebbe tenere per ovvie ragioni di opportunità un atteggiamento più sobrio, si è messo invece a fare sperticata propaganda di parte per il sindaco Feldmaresciallo Giorgio Magliocca e la sua Amministrazione discussa e parolaia. Perché l’ha fatto? C’è un’unica spiegazione, secondo quanto ci dice un divertito buon-TAMPONE pignatarese: il succoso successo imprenditoriale sui beni confiscati gli ha dato alla testa, Sanges non riesce più a tenere a freno la voglia di fare sviolinate al potere politico locale. Legittimo, quindi, d’ora in poi considerare Emiliano Sanges e la sua orchestra per violini e giorgimagliocchi un ingranaggio del sistema vigente a Pignataro Maggiore. Pubblichiamo a parte integralmente il messaggio del portavoce della Cooperativa sociale “Apeiron” – apparso il 2 aprile 2020 sulla pagina Facebook del consigliere comunale di maggioranza Lia Adduce – che esordisce scrivendo: “Non sono nativo di Pignataro Maggiore, ma dopo 5 anni di lavoro sul territorio mi sento parte di questa bella comunità”. E aggiunge: “Voglio ringraziare tre “amici” Lia Adduce, Vincenzo Romagnuolo e Gerardo Del Vecchio che ci fanno sentire parte integrante di questa bella comunità. Mi sento profondamente responsabile per tutti i lavoratori della Cooperativa e non vorrei essere nei panni di un amministratore che deve cercare di tutelare la salute di un’intera comunità. Si dovrebbe riconoscere a Gio Ste (come si firma Giorgio Magliocca su Facebook. Ndr), a tutti gli amministratori (…) lo straordinario lavoro che stanno facendo”. Poi la serenata finale agli statisti pignataresi: “Vi assicuro che in molti territori non si ha la stessa capacità e lo stesso impegno”. Nientedimeno.
Segnaliamo ai nostri lettori un’incredibile coincidenza. Proprio 24 ore prima del suddetto messaggio di Sanges, in data 1° aprile 2020 risulta essere stata depositata al protocollo del Comune di Pignataro Maggiore un’istanza del giornalista Enzo Palmesano (vittima di reato di tipo mafioso) per conoscere la documentazione relativa ai dipendenti e ai collaboratori dei soggetti impegnati (come “Apeiron”, aggiungiamo noi) in attività economiche sui beni confiscati alle mafie a Pignataro Maggiore. Questa felice coincidenza potrebbe forse indurre Sanges e compagnia (e maglioccheria) a mettere immediatamente a disposizione del cronista Enzo Palmesano tutte le informazioni che sembrano aver attirato la sua curiosità giornalistica. Attendiamo notizie da Emiliano Sanges. Ma, per favore, non ci risponda con qualche indignato comunicato di solidarietà pro-Apeiron emesso dai suoi soliti amici di Casal di Principe e dintorni, sedicenti grandi combattenti dell’anticamorra. A noi, non ci fanno nessuna impressione.

Rassegna stampa

articolo di Rosa Parchi

da pignataronews.myblog.it

Commenta con Facebook