Pignataro Maggiore: nella giornata di Pasqua un assistente dei vigili urbani in divisa ha fermato a un posto di blocco e chiesto l’autocertificazione sullo spostamento a un suo collega in abiti civili luogotenente dello stesso comando della polizia municipale – Ecco le foto e i commenti

Pignataro Maggiore: nella giornata di Pasqua un assistente dei vigili urbani in divisa ha fermato a un posto di blocco e chiesto l’autocertificazione sullo spostamento a un suo collega in abiti civili luogotenente dello stesso comando della polizia municipale – Ecco le foto e i commenti

PIGNATARO MAGGIORE – Scena a tratti surreale nella tarda mattinata di Pasqua, poco dopo mezzogiorno, quando si è assistito a un controllo anti-Coronavirus nel quale il controllore era un vigile urbano in divisa e il controllato un suo collega in abiti civili che viaggiava nella sua autovettura privata. Può succedere tutti i giorni ovviamente a Roma, dove l’agente della Polizia municipale residente e operante, per esempio, nella zona di Ostia potrebbe non riconoscere a un posto di blocco un suo collega in borghese che abita a Cinecittà o ai Parioli. Difficile pensare che sarebbe potuto avvenire anche a Pignataro Maggiore, un paese di circa seimila abitanti e otto vigili urbani, uno dei quali (il luogotenente Gianfranco Bovenzi) per la maggior parte del tempo è distaccato in un ruolo impiegatizio in un ufficio comunale a Palazzo Scorpio, sede dell’Amministrazione cittadina.
La scena è stata fotografata dal giornalista Enzo Palmesano all’incrocio tra via Vittorio Veneto, via Contrada Del Vecchio e via Seuce, dove era in corso un posto di blocco da parte di un equipaggio dei vigili urbani formato dall’assistente Daniele De Lucia e dall’agente Girolamo D’Ambrosio. Tutto nella norma, fino a quando l’assistente Daniele De Lucia non ha alzato la paletta per fermare un’autovettura con a bordo il luogotenente dei vigili urbani Gianfranco Bovenzi, che è terzo nella scala gerarchica della Polizia municipale dopo il comandante Alberto Parente (che ha il grado di maggiore) e il luogotenente più anziano Francesco Bovenzi. Chi li conosce entrambi e li avesse visti solo nel momento immortalato da una delle foto che pubblichiamo, senza aver notato prima il precedente atto dell’alzata di paletta, avrebbe potuto pensare a uno scambio di saluti o di informazioni tra colleghi; ma non era così. L’assistente Daniele De Lucia, in divisa e in servizio, aveva infatti chiesto al luogotenente Gianfranco Bovenzi, in abiti civili e in giornata di riposo, l’autocertificazione sulla legittimità dello spostamento che stava effettuando con la sua autovettura diretto verso via Ferdinando IV di Borbone, “Polo Imposimato”, stabile dove hanno sede il comando dei vigili urbani (piano superiore) e il nucleo comunale di Protezione civile (piano terra). Il luogotenente Gianfranco Bovenzi ha ovviamente prodotto l’autocertificazione prevista dalle norme anti-Coronavirus dichiarando che si stava recando nella sede della Protezione civile, di cui è uno dei volontari più conosciuti ed esperti. Naturalmente, i commenti sono tutti positivi: se tutti devono essere controllati, è bene che si cominci – ad opera dei vigili urbani in servizio – con i vigili urbani che usufruiscono del giorno di riposo. Tutto qui? Non proprio.
Secondo una nostra fonte di solito molto bene informata su quanto avviene al “Polo Imposimato” e a “Palazzo Scorpio”, l’episodio potrebbe essere stato originato dal un clima non proprio sereno che esisterebbe nella Polizia municipale. Ci sarebbe, se non baruffa, nervosismo nell’aria. Attenzione: non una contrapposizione di carattere personale tra vigili urbani, meno che meno tra l’assistente Daniele De Lucia e il luogotenente Gianfranco Bovenzi, tra i quali non vi sarebbe stato mai nessuno screzio. Più in generale, i vigili urbani sono un po’ tutti sotto pressione in questi tempi di Coronavirus, sia per l’oggettiva difficoltà della situazione esistente sia per l’atteggiamento “militaresco” (che appare sempre più spesso involontariamente comico) assunto dal sindaco Giorgio Magliocca e da qualche assessore per ragioni di bassa propaganda personale.
L’incidente – ammesso che di “incidente” si sia trattato – comunque è chiuso. Confermando che effettivamente aveva prodotto l’autocertificazione chiestagli dall’assistente Daniele De Lucia, già nel tardo pomeriggio di Pasqua il luogotenente Gianfranco Bovenzi aveva con i cronisti locali commentato senza alcun disagio quanto era accaduto in mattinata. Riportiamo come dato “storico”, senza che nessuno – nemmeno noi – possa essere autorizzato a ricamarci sopra, il fatto che l’assistente Daniele De Lucia è il fratello di un consigliere comunale di minoranza (Giuseppe De Lucia) mentre Gianfranco Bovenzi è considerato – tra gli inquilini della sede comunale – un “romagnuoliano” di ferro, molto amico dell’assessore alla Protezione civile Vincenzo Romagnuolo che sarebbe all’origine della decisione di impegnare il luogotenente dei vigili urbani pure nel ruolo impiegatizio che svolge nella macchina amministrativa di Palazzo Scorpio. La politica – se di politica si può parlare sullo scenario pignatarese-, insomma, non c’entra nulla.

Red. Cro.

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