SPARANISE – In un silenzio quasi surreale dell’opinione pubblica, a breve una nuova azienda si occuperà di rifiuti pericolosi nel bel mezzo della già martirizzata area ex Pozzi, diventata tristemente nota come la discarica più grande d’Europa – definizione data dall’attuale ministro dell’Ambiente, Sergio Costa. Al famigerato chilometro 187 dell’Appia, sul territorio di Sparanise e a poche centinaia di metri dalla centrale a turbogas, infatti, una società si appresta a trattare clorofluorocarburi, tubi fluorescenti contenenti mercurio, pitture, vernici di scarto, amianto e tanti altri tipi di rifiuti pericolosi e non.
La Regione Campania, infatti, con decreto dirigenziale numero 15 del 29 gennaio 2020, firmato dal dirigente Antonello Barretta e dal Responsabile del procedimento, l’avvocato Giuseppe Miniero, ha concesso una variante sostanziale alla Encon srl, società che dopo i lavori di adeguamento dei propri impianti – da ultimare entro 18 mesi dalla concessione dell’autorizzazione – potrà cominciare a trattare rifiuti su un’area di 2373 mq.
La Encon srl, costituita nel 2009, ha sede legale a Somma Vesuviana (in provincia di Napoli) ma ha anche due unità locali nel casertano: una a Villa di Briano (dal 20/08/2017) e una proprio a Sparanise (aperta il 24/07/2019). La società, che ha come attività prevalenti la raccolta e il trasporto di rifiuti, la manutenzione di opere di edilizia civile e la distribuzione di acqua potabile, ha un capitale sociale di ventimila euro appartenente al 50% a due soci: Raffaele Cesaro e Francesco Addelio. Il primo, originario di Sant’Antimo, è anche amministratore unico, mentre il secondo, domiciliato a Bellona, ne è il responsabile tecnico.
L’impianto che andrà a gestire la Encom srl ha una storia lunga. Fu creato tra il 2012 e il 2013, quando apparteneva alla Ecologia recuperi srl che ottenne dalla Regione l’autorizzazione unica per 10 anni per la realizzazione e gestione di un impianto di trattamento rifiuti non pericolosi. Nel febbraio del 2016, però, l’autorizzazione regionale fu volturata dalla ditta Energreen Group srl e otto mesi dopo quest’ultima cedette l’autorizzazione alla Steel Ecology srl. Poi è stata la volta della ditta Pisan Fer srl che dopo un anno e mezzo ha lasciato la stessa autorizzazione (con decreto numero 99 del 29 maggio 2019) proprio alla società che a gennaio di quest’anno ha ottenuto di poter trattare anche i rifiuti speciali.
Così, nel torpore generale (compreso quello del Comune di Sparanise e della Provincia di Caserta), tra qualche mese la società potrà cominciare a trattare rifiuti inorganici contenenti sostanze pericolose, batterie al piombo, batterie contenenti mercurio, terre e rocce contenenti sostanze pericolose, rifiuti solidi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni contenenti sostanze pericolose e tanto altro ancora.
Red. Cro.