CAMIGLIANO – Il Comune di Camigliano ha sciolto la riserva: ricorrerà alla Corte di Cassazione contro una sentenza di Appello che lo ha condannato ad un lauto risarcimento che può mettere seriamente a rischio gli equilibri dei propri conti.
La Corte d’Appello di Napoli, infatti, ha confermato le sentenze di primo grado del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere con le quali erano state accolte le domande risarcitorie legate ad un sinistro stradale occorso il 24 marzo del 2001 sulla strada comunale Camigliano-Giano Vetusto (sul territorio camiglianese), e che costringerebbe il Comune dell’Agro caleno a sborsare: 276.026,10 euro per danni patrimoniali e non; 1.033,92 euro – oltre oneri accessori – per i danni alla macchina; 1.140,64 euro per spese e 21.387 euro per compensi professionali; oltre al risarcimento in favore del conducente del veicolo – ritenuto corresponsabile del sinistro nella misura del 30%.
Dopo aver richiesto un parere all’avvocato Monica Taglialatela – dello Studio legale Taglialatela di Caserta –, tuttavia, la Giunta comunale ha deciso di ricorrere alla Suprema Corte ai sensi degli artt. 360 e ss. contro il responso della Corte d’Appello di Napoli numero 5932/2019. Nella delibera di giunta numero 24 del 26.05.2020 si dice chiaramente che secondo il legale sussisterebbero motivi per la presentazione del ricorso visti dei – secondo la disamina dell’avvocato e fatta propria dall’Ente – “profili di illegittimità” delle precedenti sentenze.
Red. Pol.