PIGNATARO MAGGIORE – Non crediamo a quello che abbiamo visto con i nostri occhi e a ciò che abbiano sentito con le nostre orecchie. Perciò questa volta non vogliamo dare noi giornalisti notizie ai nostri pochi ma affezionati lettori, ma desidereremmo che i nostri utenti riferissero a noi se il sindaco di Pignataro Maggiore Giorgio Magliocca ha detto davvero le incredibili cose che abbiamo ritenuto di aver sentito nella sua diretta Facebook del 16 aprile 2020, allorché ha annunciato incomprensibili querele contro i giornalisti Enzo Palmesano (vittima di reato di tipo mafioso) e Salvatore Minieri. Arrivati al nodo centrale, quello delle informazioni antimafia, non possiamo procedere oltre nell’inchiesta giornalistica sul “Gruppo sociale La Felicità” senza capire bene le affermazioni del sindaco sugli accertamenti e le risultanze che lui assurdamente attribuisce alla prefettura di Caserta e alla “Banca nazionale antimafia” (per completezza, precisiamo che è la Banca dati nazionale antimafia).
Per cortesia, gentili lettori, guardate con attenzione il suddetto filmato di Giorgio Magliocca (tra l’altro presidente della Provincia di Caserta e quindi componente del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza) e fateci sapere se veramente ha sostenuto che la prefettura e la “Banca nazionale antimafia” hanno dato il loro (parole sue tra virgolette) “nulla osta” al “Gruppo sociale La Felicità”, l’associazione culturale i cui componenti sono tutti o amici o parenti della famiglia Lubrano, quella del defunto capomafia “don” Vincenzo Lubrano, condannato all’ergastolo per l’omicidio Imposimato. Del consiglio direttivo dell’associazione fanno parte il presidente Salvatore Sala, il vice-presidente Giuseppe Ferra, il tesoriere Ida Capuano, i consiglieri Sofia Castaldo e Michelina Porcelli, il segretario Angela Valente, quest’ultima moglie di Gaetano Lubrano, figlio di Vincenzo Lubrano. I fratelli Gaetano e Giuseppe Lubrano (pregiudicato, già sottoposto a sorveglianza speciale) sono stati condannati in primo grado per violenza privata con l’aggravante camorristica ai danni del giornalista e scrittore Salvatore Minieri.
Dopo le parole “nulla osta” riferite alla prefettura di Caserta e alla Banca dati nazionale antimafia, desidereremmo sapere dai nostri affezionati lettori se davvero Giorgio Magliocca (che è inoltre commissario provinciale di Forza Italia) ha detto anche (sempre parole sue tra virgolette): “Non capisco perché quindi l’Amministrazione non avrebbe dovuto fare questo partenariato con questa associazione”, legata alla famiglia Lubrano, per iniziative all’insegna della legalità e della lotta alla camorra.
Se Giorgio Magliocca ha sul serio pronunciato le parole appena riferite, a nessuno sfugge che è una bomba atomica planetaria i cui effetti avranno un solo bersaglio politico-istituzionale, proprio lui: il sindaco di Pignataro Maggiore. Giorgio Magliocca non ha che una sola prospettiva davanti a sé: dimettersi immediatamente. Intanto noi stiamo raccogliendo gli elementi per la bomba atomica finale: le vere notizie sulle informazioni antimafia della prefettura e della Banca dati nazionale antimafia sul lubranesco “Gruppo sociale La Felicità” e sull’atteggiamento (uno spaventoso colpo di scena, da brividi) dell’Amministrazione Magliocca.
Rassegna stampa
articolo di Rosa Parchi
da pignataronews.myblog.it