NAPOLI – Studenti e operai, cobas e collettivi, disoccupati e sindacalisti, politici napoletani e non sono scesi in piazza oggi a Napoli e Pomigliano d’Arco per manifestare in occasione dello sciopero europeo contro l’austerity. Manifestazioni a tratti animate ma non sfociate in atti di violenza. Nel capoluogo la citta’ si e’ bloccata a causa di tre cortei, quello di studenti e cobas che si e’ mosso da piazza Mancini (dietro la stazione centrale) e si e’ diretto sotto la prefettura, quello dei collettivi universitari partiti da piazza del Gesu’ Nuovo – dove si e’ tenuto il comizio della Cgil e quello dei collettivi delle superiori partito da piazza Dante. Alcuni esponenti dei movimenti universitari si sono ritrovati nel primo pomeriggio nella stazione centrale ed hanno occupato per pochi minuti alcuni binari su cui non c’erano treni ne’ in arrivo ne’ in partenza. Di qui il gruppo ha percorso il vicino corso meridionale ed e’ passato davanti ad una sede di Equitalia contro cui ha lanciato uova e petardi. Hanno poi preso di mira una concessionaria Fiat gridando insulti all’indirizzo di Marchionne. Diverso il tenore della manifestazione indetta dalla Fiom a Pomigliano cui hanno preso parte anche i 19 lavoratori che dovranno essere reintegrati. Una manifestazione piu’ politica caratterizzata dalla presenza del sindaco di Napoli De Magistris, del presidente della Puglia Nicki Vendola e di Antonio Di Pietro dell’Idv cha hanno scelto di affiancare Maurizio Landini nella citta’ simbolo della crisi industriale del paese. A Pomigliano, dove i lavoratori sono comunque entrati e non ci sono stati picchetti, il segretario della Fiom ha ribadito la necessita’ dell’intervento del governo sulla vicenda dei 19 provvedimenti di mobilita’ annunciati dal Gruppo per il reintegro degli operai iscritti al suo sindacato. ”Un Governo degno di questo nome non inviterebbe Marchionne a ritirare i provvedimenti di mobilita’, ma lo convocherebbe per dirgli che sta violando le leggi e la Costituzione di questo Paese”
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