La bimillenaria storia della Chiesa Cattolica è da sempre una inesauribile fonte di ricerca per storici, teologi e appassionati che negli anni si sono cimentati in lavori di ricostruzione e di divulgazione dell’affascinante percorso tracciato dalla fede cristiana attraverso i secoli. Il libro di Vincenzo Lavenia “Storia della Chiesa – 3. L’età moderna” (Dehoniane, 364 pagine, 29 euro) è il terzo volume di una collana specifica sulla storia della Chiesa Cattolica curata dalla casa editrice bolognese. In particolare questo nuovo saggio approfondisce il contesto dell’Occidente cristiano tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento, un’epoca caratterizzata soprattutto dalla definitiva interruzione del dialogo con le Chiese orientali, da sempre contraddistinto da difficoltà e atteggiamenti altalenanti, e dalla temutissima avanzata dell’Islam che premeva minaccioso da Oriente. La storia moderna della Chiesa è però anche attraversata da sincere ansie di rinnovamento, da pressioni conversionistiche e dalla cesura della Riforma protestante che andò a provocare lo sfaldamento definitivo della compattezza cattolica durata oltre mille anni in Europa occidentale.
Come reazione al contesto creatosi in seguito alla predicazione di Martin Lutero viene indetto il Concilio di Trento – colossale consesso svoltosi in tre fasi distinte dal 1545 al 1563 durante le cui sessioni si succedettero cinque Papi – che inaugura una lunga epoca, conosciuta con il nome di Controriforma, caratterizzata dal protagonismo della curia romana, dalla nascita di nuovi ordini religiosi, dall’iniziativa dei vescovi, dal disciplinamento dei fedeli e dalla mondializzazione cattolica. Grande importanza riveste nello stesso periodo l’opera di evangelizzazione di vaste aree soprattutto al seguito dell’espansione coloniale iberica ed europea in generale, grazie alla quale le strutture della Chiesa si radicano in America, in Africa e in Asia.
Il rapporto con la scienza, la critica testuale e le correnti mistiche pongono dal Seicento in poi nuovi problemi, molto spesso destinati a restare irrisolti: mentre il papato inizia a perdere lentamente il suo ruolo politico, dal Settecento deve riorganizzarsi per reagire alla crescita degli Stati territoriali, che tentano di monopolizzare anche il governo delle anime, e alla minaccia di una cultura secolare che condanna il cattolicesimo e la stessa fede cristiana. Un processo lungo culminante con la Rivoluzione francese che porrà fine a una stagione della storia della Chiesa e aprirà le porte a un difficile rapporto con la modernità.
Massimiliano Palmesano