CALVI R. – Misure di contenimento inefficaci e ospedali nel caos. Questi sono i leitmotiv dell’ultimo intervento del sindaco di Calvi Risorta, il medico Giovanni lombardi, che fa una analisi impietosa della crisi legata all’emergenza coronavirus. Il primo cittadino, da rappresentante istituzionale e da addetto ai lavori nel campo medico, mette sul banco degli imputati le misure governative adottate fino a questo momento e traccia le conseguenze nefaste di tali provvedimenti. Ecco che cosa scrive:
Stiamo pagando il prezzo dell’inefficacia delle misure di restrizione attualmente in essere.Purtroppo bisogna dare atto al Governo che, in una situazione come questa, la tutela della salute pubblica e la salvaguardia dell’economia non possono coesistere e quindi è necessaria una scelta: in primavera l’ago della bilancia era proteso verso la tutela della salute, adesso si sta tentando in tutti i modi di tutelare le economie con misure che, però, non risultano adeguate nè in termini di prevenzione del contagio nè dal punto di vista economico.Dal punto di vista della sanità, infatti, il caos in cui versano Asl, ambulatori medici e soprattutto Ospedali è sotto gli occhi di tutti.Dal punto di vista degli esercizi commerciali, il default economico è già in fase avanzata: un ristorante, una pizzeria o un bar che chiude alle 18 non potrà mai rientrare con le spese che invece sarà comunque costretto ad affrontare (personale dipendenti, utenze, affitto e spese di gestione).Ma, poi, mi permetto di aggiungere che, con questo clima di allarme generale, chi se la sente di andare al bar e consumare un aperitivo in totale spensieratezza?! Credo pochissimi.Le notizie che giungono dagli ospedali parlano chiaro, quelle provenienti dalle attività commerciali pure.Non so se si sarebbe potuto fare qualcosa per prevenire tutto ciò, di questo si potrebbe discutere a lungo, ma al momento la soluzione per bloccare questa drammatica escalation di contagi resta una sola: i respiratori sono in dirittura di arrivo, i rianimatori pure….urge il lockdown.
Red.
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