PIGNATARO M. – La GLM Ristorazione srl, dopo che il Tar della Campania ha respinto il ricorso della Klas Services srl (leggi qui), può vestire ufficialmente i panni della società che si occuperà della mensa scolastica del plesso scolastico “Giovanni Pascoli” di Pignataro Maggiore. Pur avendo un management molto giovane, la società che ha sede legale in via Traversa Schito 33 a Castellammare di Stabia è stata costituita il 29 aprile 2009, quando a presiedere la srl era Salvatore Parmentola, rimasto in carica fino al 2014 e poi sostituito dalla signora Annamaria Milo.
Due anni fa, invece, ha preso il timone la giovanissima imprenditrice Libera Parmentola. La venticinquenne amministratrice unica, che possiede il 70% delle azioni sociali dell’azienda (il resto del capitale da 90mila euro appartiene alla ventitreenne Melania Parmentola), negli ultimi anni è riuscita a vincere appalti pubblici nelle province di Napoli, Salerno, Avellino e Caserta facendo leva sul progressivo rafforzamento della società che nel 2014 acquisì un ramo d’azienda dalla “Geli Pasti di Parmentola Ferdinando”. Quest’ultima, che operava – supponiamo – proprio nelle vicinanze della GLM Ristorazione srl (ha la propria sede legale in via Traversa Schito 31/A sempre a Castellammare di Stabia), in passato è finita al centro della cronaca regionale per ragioni poco edificanti. Nel 2012 vinse un appalto per la somministrazione dei pasti in alcune scuole di Avellino, ma pochi mesi dopo il titolare, Ferdinando Parmentola, venne raggiunto da un provvedimento cautelare perché accusato di consegnare ai dipendenti meno soldi di quanti dichiarati nelle buste paga e di rispondere alle proteste con la minaccia del licenziamento. Al momento ignoriamo l’esito di quel procedimento giudiziario.
La “Geli Pasti di Parmentola Ferdinando”, inoltre, ha gestito il servizio di mensa scolastica anche a Marcianise dal 2010 fino 2015, salvo passare successivamente il testimone alla GLM Ristorazione srl. Proprio nel comune casertano le due ditte finirono al centro di una interrogazione dell’allora consigliere comunale Francesco Zinzi e della conseguente polemica politica per questioni relative alla Tari.
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Red. Cro.