Durante la campagna elettorale del 2016 Angelo Sabino (poi arrestato nell’ambito di un’inchiesta sulla famiglia Ligato) chiese aiuto al grande elettore magliocchiano Mario Turino per un lavoro alla moglie – Nessuno sa se “Fernando“ informò il suo amico Gerardo Del Vecchio, attuale assessore

Durante la campagna elettorale del 2016 Angelo Sabino (poi arrestato nell’ambito di un’inchiesta sulla famiglia Ligato) chiese aiuto al grande elettore magliocchiano Mario Turino per un lavoro alla moglie – Nessuno sa se “Fernando“ informò il suo amico Gerardo Del Vecchio, attuale assessore

PIGNATARO MAGGIORE – Angelo Sabino detto “caur’ e cuott’”, poi arrestato nell’ambito di un’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli sulla famiglia Ligato (clan Lubrano-Ligato di Pignataro Maggiore), durante la campagna elettorale per le amministrative del 2016 andò a chiedere aiuto per trovare un lavoro alla moglie individuando come possibile benefattore l’imprenditore Mario Turino detto “Fernando”. È una notizia che spunta dalle carte giudiziarie relative, tra l’altro, alle dichiarazioni di Mario Turino che nella citata inchiesta figura quale parte offesa.
Di più non sappiamo dire sull’iniziativa del ligatesco Angelo Sabino, nemmeno se abbia corredato la sua richiesta orale con la consegna di un curriculum. L’eventuale dettaglio cartaceo comunque non aggiungerebbe nulla alla vicenda che sicuramente può suscitare la curiosità dei nostri pochi ma affezionati lettori. Mario “Fernando” Turino, infatti, in quella campagna elettorale era fortemente impegnato a sostenere la candidatura dell’attuale sindaco Giorgio Magliocca, eletto con la lista “Ricoloriamo Pignataro” di cui faceva parte pure l’assessore adesso in carica Gerardo del Vecchio, delegato alla Polizia locale. In quei giorni Mario Turino e Gerardo Del Vecchio erano inseparabili. Ci si potrebbe chiedere, pertanto, se Gerardo Del Vecchio fu informato dal suo amico “Fernando” della richiesta dell’esponente della consorteria camorristica e se tra loro due commentarono l’episodio.
Nell’inchiesta di cui stiamo parlando fu interrogata anche la più stretta e strategica collaboratrice di Turino, Sofia Castaldo, che dichiarò ai carabinieri e alla magistratura di avere una pessima opinione dei Ligato in quanto appartengono ai Lubrano. E lei, Sofia Castaldo, con i Lubrano non vuole avere niente a che fare. Non si tratta di una omonimia: la turinesca Sofia Castaldo è la stessa persona che poi ritroveremo nel consiglio direttivo del “Gruppo sociale La Felicità”, l’associazione culturale i cui esponenti alla data del 4 luglio 2019 risultavano essere tutti – nessuno escluso – o amici o parenti della famiglia Lubrano, quella del defunto capomafia Vincenzo Lubrano, condannato all’ergastolo per l’omicidio Imposimato. Tra i componenti del direttivo – con Sofia Castaldo – Angela Valente, moglie di Gaetano Lubrano, quest’ultimo figlio del boss Vincenzo Lubrano. La data sopra indicata è molto importante perché quel giorno il sindaco Giorgio Magliocca firmò un accordo di partenariato con il lubranesco “Gruppo sociale La Felicità” per iniziative incredibilmente anti-camorra. Sul “caso Lubrano-Felicità” si attendono i risultati degli accertamenti della prefettura e della magistratura.
Insomma, è uno scenario molto complesso. Del resto Mario “Fernando” Turino è fortemente abituato alla complessità: da consigliere comunale e assessore della vecchia Democrazia cristiana fu destituito dalle cariche per legami con la camorra, a seguito di accertamenti del Ministero dell’Interno.

Rassegna stampa

articolo di Rosa Parchi

da pignataronews.myblog.it

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