Pignataro Maggiore, le sedute del Consiglio comunale diventano segrete come riunioni carbonare: il consigliere Del Vecchio attacca il presidente Cuccaro

Pignataro Maggiore, le sedute del Consiglio comunale diventano segrete come riunioni carbonare: il consigliere Del Vecchio attacca il presidente Cuccaro

PIGNATARO M. – L’emergenza covid19 ha rappresentato in molti casi una possibilità, quella di portare le riunioni, gli incontri e i convegni, ad ogni livello, direttamente nelle case degli internauti. Le nuove tecnologie, infatti, permettono di eliminare il problema dello spostamento e aprono le porte alla partecipazione di chi (attualmente la stragrande maggioranza) è impossibilitato a lasciare le mura domestiche. Questo accade ovunque ma non al Comune di Pignataro Maggiore, dove le sedute del Consiglio comunale sono di fatto interdette ai cittadini. La modalità online assicura la sola partecipazione ai membri dell’organo collegiale, impedendo agli addetti ai lavori e a qualsiasi altra persona di “vigilare” sui processi democratici cittadini. Per tale motivo, il consigliere comunale Rossella Del Vecchio ha prima inviato una richiesta al presidente Cesare Cuccaro e poi ha letto un intervento nel corso dell’ultima riunione consiliare. Di seguito il testo:

“Chiedo innanzitutto che vengano messe agli atti la Pec inviata ieri da me al Presidente del Consiglio e la sua risposta, perché il mio intervento è in merito a questo. Presidente del Consiglio, nonostante io stenti a credere che una persona intelligente quale ritengo che tu sia, e soprattutto una persona che si è sempre professata un democratico abbia scritto queste righe, qui sotto c’è la tua firma, pertanto io devo rivolgermi a te.
Tu citi l’art.73 del DL 17 marzo 2020, ma questo articolo avvalora la tesi che sostengo io, non la tua. Infatti, tralasciando il fatto che nel DL si parla di possibilità, non di obbligo a svolgere il Consiglio Comunale in videoconferenza (qui è diventato un obbligo in seguito ad un’ordinanza sindacale), si precisa che, qualunque sia la modalità di svolgimento, bisogna garantire la pubblicità delle sedute, cosa che è spiegata ancora meglio nella circolare del Ministero dell’Interno del 27 ottobre 2020. Quando si parla di pubblicità delle sedute, non si intende la pubblicità del Mulino Bianco; si tratta di garantire il principio di pubblicità, cioè la natura pubblica del consiglio comunale, come sancito dal regolamento art.53, ed è proprio quello che io ti chiedevo nella mia Pec. In soldoni ad essa tu, Presidente, hai risposto, in spregio ai principi fondamentali della democrazia, in spregio al DL, che tu stesso citi, e al regolamento, che per te è sufficiente un’ordinanza sindacale, nella quale oltretutto non viene trattato il tema pubblicità, per stabilire che tutte le sedute che si terranno in questo periodo di emergenza Covid saranno segrete. È assurdo!
Tra l’altro il regolamento del Consiglio Comunale disciplina anche le sedute segrete: l’art. 54 recita che la seduta di consiglio comunale si tiene in forma segreta quando sono trattati argomenti che comportano apprezzamento della capacità, moralità, correttezza, ecc.
Quindi di cosa parliamo?!
In merito poi ad un consiglio in streaming, che nella precedente seduta io avevo citato come una possibilità seria per garantire la pubblicità delle sedute (ma non è l’unica! Evidentemente nessuno di voi ha ritenuto necessario arrovellarsi il cervello per cercare altre soluzioni) tu scrivi che non c’è un regolamento che preveda ciò…ma avete avuto tutto il tempo di farlo, considerato che il problema era già stato sollevato nel precedente consiglio!
Perché non è stato fatto niente di tutto ciò? Forse per quel solito modo di fare monocratico secondo il quale ogni voce dissidente deve essere ignorata per essere zittita, secondo il quale ogni voce fuori dal coro ha torto per definizione?
Sono stufa di questa abitudine di utilizzare le sfaccettature delle norme a proprio comodo per costruirsi ragioni solo apparenti.
Io parlo di una questione di trasparenza, che è alla base della democrazia, parlo del diritto-dovere alla trasparenza: diritto dei cittadini ad avere un Ente che sia una scatola di vetro e dovere dell’Ente e dell’Amminitrazione che lo rappresenta a dare quanta più trasparenza possibile. Il resto sono chiacchiere, è astratta filosofia del diritto; avete dimostrato ancora una volta che la trasparenza ed i principi della democrazia non sono una questione che vi sta a cuore. Io mi sento presa in giro, così come sono presi in giro tutti i cittadini, pertanto non ho intenzione di partecipare a questo consiglio.”

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