PIGNATARO M. – Probabilmente il Consiglio di Stato ha messo fine alla lunga vertenza amministrativa, dibattuta anche dall’opinione pubblica locale, che ha visto contrapposte due note famiglie pignataresi e ha coinvolto il Comune di Pignataro Maggiore. La disputa era nata allorché la professoressa Rita Leone, proprietaria di un’abitazione nel comune pignatarese, aveva presentato ricorso al Tribunale amministrativo regionale della Campania contro l’Ente che ha sede a Palazzo Scorpio, chiedendo l’annullamento del permesso di costruire rilasciato dal Dirigente dell’Ufficio tecnico comunale al suo vicino, il signor Vincenzo Palumbo, per la costruzione di una abitazione.
Siamo nel 2017 quando il Tar della Campania – con sentenza numero 4799 del 13/10/2017 – annulla un primo permesso concesso nel 2015 (i giudici riscontrano la violazione delle regole sulle distanze tra le costruzioni delle parti contrapposte e la mancata previsione di una uscita a norma per la rampa servente il garage sotterraneo previsto dal progetto). Il secondo permesso, concesso nel 2018, viene di nuovo impugnato al Tar dalla signora Leone che vede soltanto in parte accolto il proprio ricorso (limitatamente alla sola censura di violazione delle distanze legali da parte del previsto terrazzino sul lato nord est sia al piano rialzato sia al primo piano). Non contenta del risultato, la ricorrente ha impugnato anche quest’ultima sentenza chiedendone la riforma al Consiglio di Stato.
A seguito dell’udienza del 17 dicembre scorso, la quarta sezione, però, ha respinto il ricorso condannando la professoressa al pagamento delle spese di giudizio (5000 euro). Come riportato nella sentenza depositata il 28 dicembre 2020, i giudici in sede giurisdizionale scrivono: “Dalle considerazioni che precedono discende che l’appello è in tutto infondato e deve essere perciò respinto con conferma della sentenza impugnata”.
Leggi la sentenza: Consiglio di Stato vertenza Leone-Palumbo
Red.