La Chiesa Cattolica nell’età contemporanea in un libro di Daniele Menozzi

La Chiesa Cattolica nell’età contemporanea in un libro di Daniele Menozzi

La Chiesa che conosciamo attualmente è il risultato di una plurisecolare capacità di adattamento politico e di speculazioni teologiche. E “Storia della Chiesa – 4.L’età contemporanea” (Dehoniane, 332 pagine, 25 Euro) di Daniele Menozzi è un affascinante viaggio in una Istituzione che ci riguarda tutti, credenti e non credenti, arrivando ai nostri giorni dove il passato incontra il presente e addirittura la cronaca. L’analisi dell’autore comincia con la Rivoluzione francese, traumatico evento che inaugura appunto l’età contemporanea, trasformando il mondo in quello che conosciamo adesso, anche a scapito del potere temporale e religioso della Chiesa Cattolica. La spinta verso la laicizzazione dello Stato, la propaganda ateista e il divieto di pratiche religiose da parte dei rivoluzionari rappresentano un punto di svolta epocale per le società moderne e, allo stesso tempo, per il modo di esistere della Chiesa. Dal Terrore giacobino fino a Papa Francesco.
Frutto di uno studio attento e minuzioso, il libro racconta complesse vicende dall’epoca della ghigliottina al nuovo millennio, affrontando le specificità di ogni fase storica e l’approccio del mondo cattolico alle novità e alle sfide. Lo scontro con la modernità incombente e la sua condanna sono centrali nella fase controrivoluzionaria della Chiesa, che si traduce, ad esempio, nell’elezione (1831) di Papa Gregorio XVI, il quale riprende l’eredità di Gregorio VII, pontefice noto a tutti per essere stato il condottiero della lotta per la supremazia della Chiesa nel lontano secolo XI. Il “mito del cattolicesimo medievale” è un intramontabile punto di forza nella creazione dell’identità ecclesiastica pure nell’età contemporanea; il continuo riferimento all’Età di Mezzo crea un ideale traducibile in ogni fase storica. E “negli esecrandi sistemi del socialismo e del comunismo” è visto il risultato ultimo di un effetto domino iniziato dalla “Riforma” di Martin Lutero.
Tra due Concili Ecumenici, scontri ed adattamenti politicamente intelligenti, la storia della Chiesa Cattolica è in continua evoluzione nel corso del periodo studiato; difatti, dal rifiuto della modernità proprio del XIX secolo, si passa con Leone XIII ad una fase di modernizzazione agli inizi del ’900. Poi l’affermarsi dei totalitarismi, le due guerre mondiali e con esse “il problema della pace”, predicato dalla Chiesa, ed il crollo del blocco sovietico, caratterizzeranno un periodo molto complesso per tutti, compresi i cattolici. Passaggi complicati che nel libro di Daniele Menozzi sono illustrati in maniera tale da essere compresi pure da un pubblico di non specialisti, un grande merito per ogni studioso.
Il secolo scorso, infine, è un susseguirsi di cambiamenti epocali e rapidi che ci porteranno al nuovo millennio con la coesistenza del Papa Emerito Benedetto XVI e Papa Bergoglio, il pontefice “che viene dalla fine del mondo”, punto di arrivo del percorso tracciato dall’autore. Daniele Menozzi, professore emerito di Storia contemporanea alla Scuola Normale Superiore di Pisa, racchiude in poco più di trecento pagine uno studio preciso, adatto a tutti coloro che vogliono percorrere i passi di chi ha raccolto l’eredità di Gesù Cristo e quindi la predicazione di Paolo di Tarso; un volume che può essere “assaporato” sia attraverso una semplice lettura sia quale approfondimento di un fenomeno sociale, culturale, religioso e politico rispetto al quale nessuno può restare indifferente, data la grande influenza della Chiesa  nella costruzione del mondo che viviamo. Sottolinea Daniele Menozzi nel presentare il suo libro: “Partendo dalla considerazione che la Rivoluzione francese ha costituito un momento epocale per la definizione dell’atteggiamento cattolico verso la società contemporanea, questo volume ne segue sviluppi storici fino all’avvento di Papa Francesco. Il focus sul rapporto Chiesa/mondo è integrata dai dati necessari all’intelligenza del processo che giunge ai nostri giorni”.

Dario Palmesano

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