In un agile volume, “La straordinaria storia della penna a sfera” (Diarkos, 144 pagine, 12 Euro), Giulio Levi ci racconta un’avventura che va “da László Bíró all’impero Bic”. Come sottolinea l’autore, “ne è venuto fuori un breve libro che è una via di mezzo tra una biografia, un libro storico e un romanzo”. Inoltre – aggiunge Giulio Levi – “ho a volte alleggerito il testo narrando alcuni episodi in forma di dialogo, senza pretendere la veridicità di quelle conversazioni”. Giulio Levi è nato a Firenze nel 1937 e risiede a Roma. Laureato in Medicina e specializzato in Neuropsichiatria, ha lavorato per 40 anni in laboratori di ricerca in campo neurobiologico e neuro-fisiopatologico a Firenze, New York e Roma. E’ stato per molti anni coordinatore della ricerca scientifica per la Fondazione italiana sclerosi multipla e membro del Consiglio scientifico della Enciclopedia dei Ragazzi dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani. Autore di numerosi libri e racconti per ragazzi, ha partecipato a incontri, manifestazioni e convegni anche internazionali su temi riguardanti l’infanzia, la letteratura a essa dedicata e la famiglia.
Giulio Levi, insomma, è anche un narratore, oltre che uno scienziato. E così “La straordinaria storia della penna a sfera” non è asettica come un’opera scientifica, ma è affascinante quanto un romanzo. Ecco un assaggio della trama: un tubicino esagonale di plastica trasparente, con dentro un altro tubicino di plastica pieno di un liquido pastoso, nero o di un altro colore. All’estremità è infilato un piccolo cono di ottone sul cui apice è incastonata una piccolissima sferetta di metallo che, fatta scorrere su un foglio di carta, lascia una traccia che non macchia, perché si asciuga subito. Insomma, avete capito: è una penna Bic, valore commerciale 20-25 centesimi. Apparentemente non ci voleva certo molta fantasia a inventarla! Già, però a volte l’apparenza inganna. Ci sono voluti quasi venti anni di lavoro, di tentativi, di fallimenti, di sofferenze, di procedimenti legali per arrivare a quel semplice oggetto, la penna Bic Cristal (questo il suo nome completo) dal momento in cui l’inventore concepì l’dea di usare una sferetta al posto di un pennino. Una storia burrascosa e affascinante della cosa che ha rivoluzionato il nostro modo di scrivere, iniziata in Ungheria all’inizio degli anni ’30, che si dipana in uno scenario intercontinentale con lo sfondo delle leggi razziali e della seconda guerra mondiale, e si prolunga fino ai giorni nostri.
Red. Cro.