Il libro di Jacopo Ibello, “Guida al turismo industriale” (Morellini, 288 pagine, 17,90 Euro) offre l’occasione per conoscere meglio uno degli aspetti che contraddistinguono l’unicità del nostro Paese e scoprire realtà poco note e inaspettate che non mancheranno di stupire. Un volume che conferma quanto negli ultimi anni il patrimonio industriale è diventato un tema d’interesse anche per il turismo. Sono nati ovunque percorsi locali e regionali, reti di musei e sistemi di promozione turistica del territorio. E l’Italia è in prima linea nella valorizzazione di questa grande risorsa che comprende sia l’archeologia industriale – fabbriche dismesse, musealizzate o riconvertite a nuove funzioni – sia la cosiddetta cultura d’impresa, che include i musei e gli archivi aziendali e le visite all’interno di impianti industriali ancora attivi. Questa prima “Guida ai luoghi del turismo industriale” permette di esplorare e scoprire sul campo le storie e i paesaggi che compongono da Nord a Sud la geografia del made in Italy. Un viaggio appassionante che evidenzia lo stretto legame tra le produzioni di ogni tipo e i territori di appartenenza, sia esso rurale, urbano o di montagna: dal distretto dell’automobile torinese alle grandi officine marittime, passando per i villaggi operai di fine Ottocento, fino agli esempi industriali “illuminati” novecenteschi – tra i quali spicca il caso Olivetti – e alle produzioni autoctone come il marmo toscano, la liquirizia calabrese o le saline siciliane. Dall’arco alpino fino alle isola, sono quasi trecento i siti industriali, musei, fondazioni e archivi e aziende selezionate nella “Guida” di Jacopo Ibello. Per quanto riguarda la nostra provincia di Caserta, i riflettori dell’autore si accendono sul Museo della seta di San Leucio e sull’Acquedotto Carolino (quest’ultimo con i suoi Ponti della Valle, nel territorio del Comune di Valle di Maddaloni).
L’autore della “Guida al turismo industriale”, Jacopo Ibello, nato a Latina nel 1987, è laureato in Geografia all’università di Bologna e diplomato al master in patrimonio industriale dell’università di Padova. Appassionato, fotografo e blogger di cultura industriale, ha partecipato a numerosi progetti, eventi e conferenze nazionali e internazionali in materia di patrimonio e turismo industriale.
Red. Cro.