PIGNATARO MAGGIORE – Ha suscitato grande curiosità quella che è sembrata una svolta antiproibizionista del magliocchiano d’acciaio Pietro Ricciardi, ben retribuito occupante della poltrona di liquidatore della municipalizzata per la raccolta dei rifiuti, “Pignataro patrimonio srl in liquidazione”. I riflettori si sono accesi su di lui quando, in data 13 marzo 2021, sulla sua seguitissima pagina Facebook Pietro Ricciardi ha pubblicato un cartello con la seguente scritta in romanesco: “Sta botta ce servono i panetti de fumo… no de lievito”, provocando l’immediato, partecipe entusiasmo di un altro utente di Facebook: “Si si…ma di quello di qualità premium”.
Il contesto, ovviamente, è quello delle chiusure a causa del Covid e del relativo dibattito su come affrontarle. C’è un richiamo al “lievito”, evocando il grande successo delle pizze e di altri prodotti da forno fatti in casa in tempi di pandemia; ma stavolta – allude scherzosamente Pietro Pietro Ricciardi – potrebbero essere utili nientemeno che i “i panetti de fumo”, con evidente riferimento al consumo lecito e legale di sostanze stupefacenti. Insomma, tra un bollettino medico e l’altro, un’autocertificazione e una mascherina, una conferenza stampa e una polemica politica – così commentano la sortita ricciardiana i buontemponi pignataresi – facciamoci un po’ di “canne” per sconfiggere le conseguenze del Coronavirus.
La presa di posizione di Pietro Ricciardi – per quanto scherzosa e forse con l’intenzione di essere simpatica – è stata comunque letta nell’opinione pubblica locale come una sorta di riposizionamento politico, rispetto alle tradizionali (e disastrose) idee proibizioniste in materia di sostanze stupefacenti del centrodestra e quindi del suo grande capo Giorgio Magliocca, sindaco di Pignataro Maggiore e coordinatore provinciale di Forza Italia. L’antiproibizionismo, infatti, appartiene alla cultura radicale, laica e di sinistra.
Fin qui il dato politico, o presunto tale. Ma i buontemponi della piazza avanzano (sempre ridendo e scherzando) un’altra ipotesi, chiedendosi se per assurdo non sia maturata nella visione sanitaria di Pietro Ricciardi qualche strampalata ricetta per affrontare e battere il Covid, incentrata non sui vaccini ma sull’artiglieria pesante: attaccare la pandemia con i “cannoni” (cioè grosse “canne”).
Rassegna stampa
articolo di Rosa Parchi
da pignataronews.myblog.it