MARANO DI NAPOLI/PIGNATARO MAGGIORE – In data 29 marzo 2021 il sito della Curia Arcivescovile di Napoli ha pubblicato un comunicato stampa “sulla questione dei quadri nella Rettoria di Maria SS. della Cintura e della Consolazione a Marano di Napoli”, con il titolo: “Per amore della verità e della giustizia”. Ecco di seguito il testo integrale dell’importante documento: “Sua Ecc.za Mons. Domenico Battaglia è recentemente venuto a conoscenza della presenza di due quadri a stampa, raffiguranti la Beata Vergine del Rosario di Pompei e Santa Rita, che si venerano da alcuni decenni nella Rettoria di Maria SS. della Cintura e della Consolazione a Marano di Napoli. Tali stampe sono posizionate ai lati del portale di ingresso in corrispondenza dell’uscita dall’aula liturgica. Secondo le iscrizioni sottostanti, le predette icone risultano essere state ivi collocate ‘a devozione di Lorenzo Nuvoletta’. Consapevole che al Vescovo è affidata la cura e la protezione della fede dei tanti fedeli che si recano quotidianamente a pregare in quella Chiesa; per non turbare gli stessi fedeli disorientandoli con azioni che potrebbero anche lontanamente essere ricondotte ad una ambiguità tra vangelo e vita; per riaffermare il primato della coscienza, illuminata dalla fede, che ci invita ad amare la verità e la giustizia; per dare un inequivocabile esempio di incompatibilità tra i percorsi del Vangelo e quelli dell’iniquità a qualsiasi livello, Sua Ecc.za Mons. Domenico Battaglia ha disposto la rimozione dei suddetti quadri e ne ha ordinato la sostituzione con nuove immagini a stesso soggetto, perché la fede continui a camminare coi cuori e le gambe di chi nutre queste sane devozioni”.
La notizia della rimozione (finalmente!) dalla Chiesa di Marano di Napoli dei quadri che vi erano stati assurdamente collocati “a devozione” del defunto capomafia Lorenzo Nuvoletta è stata accolta con favore anche a Pignataro Maggiore (famigerato paese tristemente conosciuto quale “Svizzera dei clan”), almeno in quella parte di opinione pubblica non asservita alla potente e sanguinaria cosca Nuvoletta-Lubrano. Pure a Pignataro Maggiore si sono registrate sintomatiche vicende che chiamano pesantemente in causa il clero locale: come è noto, nella cosiddetta Chiesa Vecchia (attuale “Sala Moscati”) attigua alla Chiesa Madre, in piazza Umberto I, vi è un affresco il cui restauro fu pagato (“a devozione”) dal defunto boss mafioso Raffaele Lubrano detto “Lello”, ucciso a Pignataro Maggiore in un regolamento di conti tra bande criminali il 14 novembre 2002. Per coincidenza Lello Lubrano aveva sposato Rosa Nuvoletta, figlia proprio del suddetto “devoto” Lorenzo Nuvoletta. L’affresco pignatarese è nel frattempo diventato famoso come “La Madonna della camorra”.
Rassegna stampa
articolo di Rosa Parchi
da pignataronews.myblog.it