Il 30 aprile 2021 a Pignataro Maggiore non è successo niente: per fortuna i carabinieri della locale stazione non hanno sottoposto a controllo per la terza volta in tre giorni consecutivi gli ambientalisti del “movimento Bastaimpianti”

Il 30 aprile 2021 a Pignataro Maggiore non è successo niente: per fortuna i carabinieri della locale stazione non hanno sottoposto a controllo per la terza volta in tre giorni consecutivi gli ambientalisti del “movimento Bastaimpianti”

PIGNATARO MAGGIORE – Il 30 aprile 2021 non è successo niente a Pignataro Maggiore: per fortuna i carabinieri della locale Stazione non hanno ritenuto di dover sottoporre a controllo gli ambientalisti del “Movimento BastaImpianti” per la terza volta in tre giorni consecutivi, dopo i primi due del 28 e (con il vicecomandante, maresciallo Pietro Savastano) il 29 aprile 2021, mentre tranquillamente preparavano striscioni davanti alla sede del centro sociale “Tempo rosso” contro l’assurdo progetto di un impianto per i rifiuti dei “Fratelli Gentile”. Nel tardo pomeriggio del 30 aprile 2021 è solo cresciuta la mobilitazione dei militanti che hanno collocato gli striscioni nei punti strategici della città, raccogliendo ovunque consensi, accompagnati da giornalisti pronti a documentare l’eventuale, ennesima richiesta di documenti a carico di persone molto conosciute per il loro pacifico impegno ecologista, alcune delle quali appartenenti a famiglie vittime di reati di tipo mafioso (come ben sanno i carabinieri da più tempo operanti in un famigerato paese, Pignataro Maggiore, tristemente conosciuto quale “Svizzera della camorra”).
Una forte sottolineatura si legge, in tal senso, anche in un comunicato della “Federazione del Sociale USB di Caserta” che “esprime pieno sostegno e solidarietà alle attiviste e agli attivisti del ‘Movimento BastaImpianti’ di Pignataro Maggiore oggetto, negli ultimi giorni, delle ripetute – e immotivate – ‘attenzioni’ delle forze dell’ordine. Sorprende che in un Comune denominato dai cronisti ‘La Svizzera dei clan’ qualcuno senta il bisogno di chiedere i documenti ogni giorno a attivisti e cittadini i cui volti e biografie sono a tutti noti, mentre il territorio va in malora tra disoccupazione e devastante speculazione ambientale. Chi organizza le lotte sociali, chi difende l’ambiente e la propria terra stimolando da anni un dibattito pubblico altrimenti asfittico, chi incentiva la partecipazione attiva della cittadinanza va sostenuto e non ostacolato. Come organizzazione sindacale non possiamo che manifestare profonda preoccupazione per il deterioramento repentino delle condizioni sociali del territorio, tra crisi industriali e assenza totale di visione politica, e siamo certi che le forze sociali e di base che si battono per i diritti e la democrazia debbano essere sostenute e mai criminalizzate”.

Rassegna stampa

articolo di Rosa Parchi

da pignataronews.myblog.it

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