Il nuovo libro di Walter Veltroni, “Il Caso Moro e la Prima Repubblica” (Solferino, 192 pagine, 16,50 Euro), è – come recita il sottotitolo – la “Breve storia di una lunga stagione politica”. Quando e perché è finita la Prima Repubblica? Per rispondere a questa domanda Walter Veltroni ricostruisce un intero, travagliato, capitolo della nostra storia a partire dal rapimento e dall’uccisione di Aldo Moro, che mette fine al disegno politico più ambizioso del secondo dopoguerra, un’alleanza tra la Dc di Zaccagnini e il Pci di Berlinguer, e apre una crisi che forse non si è mai chiusa. Attraverso gli anni del terrorismo e della strategia della tensione, degli attentati e dei Servizi segreti, delle sfide elettorali e delle mancate riforme; da Andreotti a Craxi, da Leone a Cossiga, dal rischio di un colpo di Stato alla scoperta dell’organizzazione segreta Gladio, dalla P2 a Tangentopoli e oltre. Scrive tra l’altro Walter Veltroni: “Quell’automobile traforata di colpi, quei giornali sparsi sul sedile posteriore, quel corpo coperto da un lenzuolo, quel rivolo di sangue che attraversa l’asfalto di via Fani. Immagini, impresse nella nostra memoria, che scandiscono un passaggio d’epoca. (…) Quel giorno, il più importante della storia italiana del dopoguerra, il corso della vicenda politica e istituzionale di questo Paese è cambiato… Un tempo è finito e un altro non è cominciato”.
L’autore riavvolge il filo della memoria nazionale attraverso eventi e ricordi vissuti da se stesso e dai protagonisti dell’epoca: intreccia così le testimonianze di Virginio Rognoni, Claudio Martelli, Emma Bonino, Beppe Pisanu, Claudio Signorile, Rino Formica, Aldo Tortorella, Achille Occhetto, Mario Segni, ma ritrova anche una rivelatrice intervista al brigatista Prospero Gallinari, carceriere dello statista democristiano assassinato. Un’inchiesta nel nostro passato che illustra fatti, personaggi, versioni inedite e interpretazioni politiche riportando alla luce l’eredità di un disegno infranto che ancora grava sull’Italia di oggi.
Walter Veltroni è stato direttore dell’“Unità”, vicepresidente del Consiglio, sindaco di Roma, segretario del Partito Democratico e candidato premier alle elezioni politiche del 2008. È editorialista del “Corriere della Sera” e della “Gazzetta dello Sport”. Tra i suoi libri ricordiamo i romanzi “L’inizio del buio” (2011), “L’isola e le rose” (2012), “Ciao” (2015), “Quando” (2017); i gialli “Assassinio a Villa Borghese” (2019) e “Buonvino e il caso del bambino scomparso” (2020); il saggio “Labirinto italiano” (2020) e “Tana libera tutti. Sami Modiano, il bambino che tornò da Auschwitz” (2021).
Red. Cro.