Il romanzo di Anne Holt, “La pista” (Einaudi, 536 pagine, 14,50 Euro, traduzione di Margherita Podestà Heir), racconta – come recita il sottotitolo – “La prima indagine di Selma Falck”. Il libro comincia così: “Se Oslo era un corpo, quello doveva essere l’ano. Proprio quell’appartamento. Quel buco di culo di soggiorno. La stanza era piccola e freddissima. La carta dei parati dall’indefinibile colore marroncino si era staccata agli angoli e il dozzinale pavimento in laminato era coperto di macchie. Soprattutto sotto le finestre. Selma Falck si accucciò per toccare con circospezione una di quelle misteriose mezzelune scure, cedette mollemente, producendo un suono disgustoso, umido”. La trama: Selma Falck, ex atleta di fama mondiale e avvocata di grido, ha perso tutto, il marito, i figli, il lavoro e il suo vecchio giro d’affari. Sola, emarginata e con un vizio che minaccia di trascinarla ancora più in basso, Selma si è rintanata in un lurido appartamentino nella zona più squallida di Oslo. Fino a quando Jan Morell, padre di Hege Chin Morell, campionessa di sci di fondo norvegese, non bussa alla sua porta: la figlia è risultata positiva al doping e rischia la squalifica dalle Olimpiadi di PyeongChang. Convinto che Hege sia stata sabotata, Jan offre a Selma il compito apparentemente impossibile di provarne l’innocenza. Ma quando Selma accetta l’incarico e inizia a investigare, uno sciatore della nazionale viene ritrovato morto dopo un allenamento. L’autopsia rivela tracce della stessa sostanza presente nel sangue di Hege. E mentre l’indagine si infittisce e un altro cadavere viene scoperto, Selma comincia a rendersi conto che anche la sua vita è in serio pericolo.
L’autrice, Anne Holt (1958), avvocato, giornalista e dal 1996 al 1997 ministro della Giustizia norvegese, è una delle più importanti scrittrici di gialli scandinavi. Le sue due serie, quella incentrata sui detective Johanne Vik e Yngvar Stubø, nonché quella con protagonista l’ispettore di polizia Hanne Wilhelmsen, hanno venduto milioni di copie in tutto il mondo. Della prima serie Einaudi Stile Libero ha già pubblicato “Quello che ti meriti”, “Non deve accadere”, “La porta chiusa”, “La paura” e “Il presagio”; della seconda, “La dea cieca”, vincitore del Premio Riverton per il miglior giallo norvegese dell’anno, “La vendetta”, “L’unico figlio”, “Nella tana dei lupi”, “Il ricatto”, “La ricetta dell’assassino”, “Quale verità”, “Quota 1222”, “La minaccia e La condanna”. Con il romanzo di cui ci stiamo occupando, “La pista”, ha preso il via una nuova serie gialla, con protagonista l’avvocata Selma Falck, proseguita con “La tormenta”.
Red. Cro.