“La Sacra Pipa”: in un libro il “vangelo” di pace di Alce Nero, santo pellerossa

“La Sacra Pipa”: in un libro il “vangelo” di pace di Alce Nero, santo pellerossa

È l’anno 1947 e due uomini fumano la pipa seduti in un tipì, la caratteristica tenda dei nativi dell’America del nord, nelle campagne del Nebraska; uno di loro è molto anziano, storpio, quasi cieco e avvolto in miseri cenci. Le genti del suo popolo – i Sioux Ogala – lo conoscono con il nome di Hehaka Sapa che significa Alce Nero e oltre ad essere uno degli ultimi uomini medicina viventi è una vera e propria guida spirituale per i nativi. Nel 1904 Alce Nero decise di convertirsi al cristianesimo e la sua figura è stata talmente importante che nel 2017 la Conferenza Episcopale degli Stati Uniti ha deciso di dare il via al processo di canonizzazione.
Quando Alce Nero dettò il testo de “La Sacra Pipa” – ristampato di recente in Italia dalle Edizioni Mediterranee (152 pagine, 15 Euro) – all’antropologo e storico delle religioni statunitense Joseph Epes Brown, l’anziano era l’ultimo sacerdote qualificato dell’antica tribù Oglala Sioux ancora in vita. Il testo è il frutto dei racconti di Alce Nero durante gli otto mesi di permanenza di Joseph Epes Brown nella riserva di Pine Ridge nel South Dakota, dove viveva il vecchio Sioux. Nel libro Alce Nero descrive in dettaglio i sette riti che sono stati rivelati ai Sioux nel corso di esperienze visionarie e ne spiega il loro significato profondo guidando il lettore alla scoperta di istituzioni sacre quali la danza del sole, il rito di purificazione, del “mantenimento dell’anima” e di altre cerimonie. Centrale è il racconto del dono della Sacra Pipa da parte di una wakan, una donna sacra, la Donna-Bisonte Bianco che – al pari del Cristo per i cristiani – ritornerà alla fine di questo mondo. La Donna-Bisonte Bianco è la protagonista del mito di nascita di quella che spesso è indicata come la “pipa della pace”, strumento rituale utilizzato per sancire alleanze e per suggellare la fine dei conflitti. Tutti conoscono il nome della “pipa della pace” ma dalle parole di Alce Nero si alza un monito chiaro: il mondo non conosce più il significato reale della parola pace e per tale motivo il santo Sioux decise di svelarne l’essenza affinché la pace potesse giungere a tutti quei popoli capaci di capire sia con il cuore sia con la testa.
Alce Nero spiega inoltre come i Sioux siano venuti a patti con Dio, con la natura e con i loro simili, attraverso un raro spirito di sacrificio e una grande determinazione. Un testo utile a studenti di religione comparata, etnologi, storici, filosofi e in generale a tutti coloro che sono interessati alla vita degli indiani d’America. La religione dei Sioux è stata oggetto di interesse e di studio da parte di esploratori e studiosi sin dal periodo dei primi contatti tra bianchi e nativi americani, ma il racconto di Alce Nero è senza dubbio la fonte più autorevole per comprendere i riti e la cosmologia degli indiani d’America. L’autentico “vangelo” di pace del santo pellerossa.

Massimiliano Palmesano

Commenta con Facebook