Di recente, sta prendendo sempre più piede un aiuto economico molto importante per le aziende alle prime fasi del loro sviluppo: si tratta del Fondo Nazionale Innovazione diretto alle startup innovative, in costante crescita nel nostro Paese. Oggi vedremo quali sono gli obiettivi e i requisiti che le startup devono soddisfare per poter beneficiare di tale aiuto.
Il Fondo Nazionale Innovazione
Il Fondo Nazionale Innovazione è uno strumento che ha come scopo principale quello di far crescere le startup innovative, ossia tutte quelle nuove realtà aziendali con progetti e strategie del tutto inedite per il mercato nel quale operano. Tramite uno stanziamento di 1 miliardo di euro, il Fondo si pone l’obiettivo di far crescere le startup in modo stabile e duraturo, rendere l’innovazione accessibile a tutti e conferire al contesto italiano una leadership nell’economia della conoscenza. Tale denaro viene preso dalle risorse pubbliche e da quelle private, con lo scopo ultimo di investire nel capitale di impresa di aziende che possiedono un certo potenziale.
Per poter beneficiare di tale aiuto, le startup devono avere un potenziale di sviluppo elevato, non devono essere quotate e devono trovarsi in una delle fasi iniziali dello sviluppo, come quella di sede financing, di start-up financing, di avvio dell’attività o di scale up financing. Inoltre, il funzionamento del Fondo prevede due tipologie di investimento: uno indiretto tramite la partecipazione a quote di fondi di Venture Capital e uno diretto, ossia nel capitale della startup.
I ruoli interni di una startup
Affinché una startup innovativa possa funzionare al meglio ed essere produttiva, devono essere presenti alcune figure fondamentali. Innanzitutto, vi è il CEO (Chief Executive Officer), ossia l’amministratore delegato che si occupa di curare le strategie aziendali, adattandole al meglio in base alle necessità dell’azienda e al mercato in cui opera. Solitamente, tale figura viene ricoperta dallo stesso fondatore dell’azienda, ma non si tratta di una regola scritta. Un secondo ruolo cruciale è quello del CTO (Chief Technology Officer), colui o colei che gestisce la componente tecnica dell’azienda data la sua specializzazione in tecnologie utili per sviluppare e ideare il prodotto da inserire sul mercato.
Oltre ad essi, il Project Manager è fondamentale per organizzare il lavoro stesso e il team che lavora all’interno della startup: ciò è necessario per coordinare il personale facendogli rispettare ogni scadenza. Se non si avesse alcuna esperienza precedente in questo ruolo, la gestione del team potrebbe risultare difficoltosa. Per ovviare a ciò, si possono prendere in considerazione diverse modalità per acquisire le capacità necessarie. Un esempio potrebbe essere quello di intraprendere un master in project management, una soluzione che permette di acquisire le giuste conoscenze per questo ruolo chiave all’interno della startup.
Infine, abbiamo due figure a stretto contatto tra loro, il CMO (Chief Marketing Officer) che elabora i piani di marketing per cercare di vendere al meglio il prodotto e il Product Manager, che si occupa di identificare i parametri che un prodotto deve soddisfare per soddisfare i clienti. Il CMO, inoltre, interagisce con i clienti e spesso agisce come rappresentante delle pubbliche relazioni tra la startup e i consumatori. Invece, il Product Manager ha una supervisione più diretta su prodotti e servizi, perché deve assicurarsi che ogni articolo soddisfi determinati standard prima di entrare in produzione e poi in vendita sul mercato. Ciò significa che deve supervisionare tutte le fasi di sviluppo, dall’ideazione alle specifiche finali del design.
Comunicato Stampa