Gassificatore, riecco la “Gola profonda”: si rifà viva la fonte che aveva promesso rivelazioni scottanti

Gassificatore, riecco la “Gola profonda”: si rifà viva la fonte che aveva promesso rivelazioni scottanti

CAPUA – Riecco “Gola profonda”. Si è rifatta viva molto presto la fonte fiduciaria che aveva promesso rivelazioni scottanti in merito al banchetto del “clan dei casalesi” sugli appalti del Comune di Capua. Perché proprio dopo la manifestazione (tenutasi sabato 15 dicembre 2012) contro lo scellerato progetto del gassificatore? “Ho notato la presenza delle forze dell’ordine – esordisce ‘Gola profonda’ – e ho pensato che dovrebbero andare all’ufficio competente del Comune di Capua a prendere le carte relative a un appalto vinto da una ditta riconducibile al ‘clan dei casalesi’”.

Va bene, giriamo la richiesta alle Autorità competenti. Ma di quale appalto si tratta? Ecco la risposta di “Gola profonda”: “E’ un appalto del 2010 e, non avendo io saputo di alcuna polemica politica o giornalistica al riguardo, ne devo dedurre che nessuno si è accorto dello scandalo. O, forse, tutti i politici e i giornalisti hanno preferito tacere per paura. Tale appalto, finito ad una ditta ‘casalese’ (nel senso di Francesco Bidognetti o Francesco Schiavone ‘Sandokan’), riguardava la manutenzione del manto di alcune strade con la contestuale alienazione di beni immobili. Ammontare dell’operazione, ma non saprei essere preciso, tra i 150.000 e i 170.000 Euro. Il ribasso praticato fu irrisorio, intorno al 2 per cento. La ditta ‘casalese’ fu l’unica a partecipare alla gara”. Davvero l’unica ditta partecipante? “L’unica – conferma ‘Gola profonda’ -. E pensare che si parla tanto di crisi, le imprese non trovano lavoro. Poi nessuno (o quasi) partecipa alla gara. La pressione dei ‘casalesi’ è pesante. Ma è solo l’antipasto, in attesa della grande abbuffata che la camorra si prepara a fare nel caso andasse in porto il dissennato progetto del gassificatore”.

Una cosa non ci ha detto, la nostra fonte: il nome dell’impresa edile vincitrice dell’appalto. “Non lo conosco”, aggiunge. Per cortesia, non può andare a controllare all’ufficio competente? La risposta non ammette repliche: “Se si viene a sapere che sono andato a ficcare il naso, non mi sentirete più”. Perché? “Mi sparano in bocca”.

Rassegna stampa

articolo di Rosa Parchi

da pignataronews.myblog.it

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