Sequestrati beni per circa 10 milioni di euro a società riconducibili a imprenditori vicini ai “Casalesi”

Sequestrati beni per circa 10 milioni di euro a società riconducibili a imprenditori vicini ai “Casalesi”
La Guardia di Finanza ha effettuato il sequestro

CASERTA – Sequestrati beni per circa 10 milioni di euro nei confronti di società del casertano riconducibili a imprenditori vicini al clan dei Casalesi: è il bilancio dell’operazione “truck” della guardia di finanza Napoli. I finanzieri del comando provinciale di Napoli hanno eseguito un provvedimento di sequestro patrimoniale di beni mobili ed immobili emesso dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Le indagini economico-patrimoniali che hanno portato all’emissione dei relativi provvedimenti ablativi in applicazione della normativa antimafia sono state delegate dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Napoli. Già il 13 dicembre, furono sequestrate 7 società di capitali e beni personali (appartamenti, auto, motoveicoli e rapporti bancari) intestati a due noti fratelli imprenditori del casertano ed alle rispettive consorti per un importo di circa 35 milioni di euro. Le più recenti indagini dei militari del Gico del nucleo polizia tributaria poi hanno scoperto l’esistenza di altre 5 società nella disponibilità dei due imprenditori ritenuti – anche in relazione a dichiarazioni rese da diversi collaboratori di giustizia – prestanome e riciclatori del Clan Perreca-Delli Paoli, egemone nei comuni casertani di Marcianise, San Nicola la Strada e Recale e aderente al cartello camorristico dei Casalesi.

In particolare, quest’ultime società (di cui quattro cooperative a scopo mutualistico ed una di capitale) hanno tutte la sede legale in Roma ed operano nel settore della logistica, del trasporto di merci nonché in quello della compravendita e gestione immobiliare, con unità operative nel Centro e Sud Italia. Gli accertamenti svolti – sottolinea la gdf – hanno permesso di raccogliere sufficienti indizi per ritenere che una delle società cooperative sequestrate fosse stata creata quale schermo di un’altra società, già sottoposta a sequestro, per consentire a quest’ultima di liberarsi giuridicamente, attraverso una cessione di ramo d’azienda simulata, della titolarità di cospicui beni aziendali, asset patrimoniali. Oggi le fiamme gialle partenopee hanno così sequestrato le quote societarie, beni strumentali, rapporti finanziari e beni immobili, riconducibili alle 5 società, in particolare, nella province di Caserta, Roma, Vasto e Chieti, per un valore complessivo stimato pari a circa 10 milioni di euro.

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