Grazzanise, elezioni amministrative: il Pdl punta sul 13 maggio. Parente guarda di nuovo alla fascia tricolore

Grazzanise, elezioni amministrative: il Pdl punta sul 13 maggio. Parente guarda di nuovo alla fascia tricolore

GRAZZANISE – Sulla sponda del centrosinistra è di scena, in questo week-end, il tesseramento al Pd. Su quella di centrodestra all’ordine del giorno v’è già evidente carburazione in vista delle prossime comunali. In ambienti pidiellini – la cui sede di piazzetta Emiliana è per lo più chiusa – si punta al 13 maggio, come data possibile (o illusoria) della competizione amministrativa che dovrebbe (negli auspici dei berlusconiani) por fine alla gestione commissariale Ciaramella-Nero. Sarebbe già “pronta la lista” che vedrebbe il giovane Pietro Parente ancora una volta candidato a sindaco. Insomma, non si molla. Il figlio di Enrico Parente guarda ancora una volta a quella fascia tricolore che il padre, in segno di sdegno (in)civile, gettò via, a febbraio del 2008, nella fattoria di Ferrandelle. Il simbolo, secondo indiscrezioni, rimarrebbe quello de La Svolta, col quale si è “regnato” dal 2000 al 2012. Inossidabilmente segreta sinora la schiera dei dieci candidati a consiglieri comunali. Si fanno illazioni, ma rimangono tali. Dopo il precipizio svoltista della primavera scorsa, quanti sono rimasti fedelissimi al timone dei Parente (pater et filius)? Il vicesindaco uscente Vincenzo Morico? Gli ex assessori Virgilio D’Abrosca (Trasporti, manutenzione, viabilità), Salvatore Raimondo (P.I., edilizia scolastica, legalità, cultura), Giuseppe Conte (Sport, spettacolo, frazione Brezza)? Nessuna conferma ufficiale. Tacciono, fino a questo momento. L’altro componente della terza-prima Giunta Parente, l’assessore all’Ecologia-ambiente-territorio, Vito Gravante, a parere di molti si sarebbe già chiamato fuori, interpretando alla lettera il “patto”, a suo tempo siglato con arzt Enrico, di una sua candidatura a primo cittadino nella tornata (ipoteticamente) successiva del 2015. E proprio al rispetto di quel “patto” il dottor Gravante starebbe già provvedendo in autonomia. Sapremo, prima o poi; vedremo come; cercheremo di comprendere bene il perché. Il dato sorprendente, intanto, è riferibile al giovane ex sindaco Pietro che vorrebbe sganciare la sua nuova iniziativa politica dalle “ali” paterne. Con quali rischi e quali svantaggi è arduo indovinare. Si tratterebbe in ogni caso di una prova di coraggio. Equivarrebbe ad una sfida lanciata ed accolta pur di prendersi una rivincita, di imprimere una svolta ne La Svolta, augurabilmente in una direzione meno conflittuale rispetto al primo decennio amministrativo di questo nuovo secolo XXI. Il responso (allorquando uscirà) sarà dato dall’elettorato. Un precedente già c’è e risale al 1994, allorché i votanti grazzanisani riportarono sulla poltrona di sindaco il geometra-imprenditore Marcello Vaio spedito a casa, nel 1992, per un provvedimento di scioglimento del Consiglio comunale. In quell’anno 1994 (che vide pure la prima discesa in campo di Berlusconi) il neofita Enrico Parente fu battuto, dedicandosi subito ad una ferrea opposizione e poi ad “osservare”, a seguito del secondo scioglimento-Vaio del 1997, l’operato della Commissione straordinaria Maddaloni-Vargas-Ciaramella fino a quel 2000 che lo incoronò “imperatore” grazie ad un fiume di consensi che, forse, neppure il vecchio Giovanni Gravante (popolarissimo sindaco di Grazzanise degli anni Cinquanta e Sessanta) aveva mai ottenuto. Mutano però i tempi, mutano le situazioni storiche. Oggi anzitutto si tratta di appurare quando davvero si voterà per il Comune, ma occorre pure accertare se, dopo diciotto anni di potere e di strapotere parentiano, il cognome fa ancora breccia: la gente fa bilanci, prima di decidere se accordare una nuova volta il voto alla Svolta che tale non si è rivelata. Anzi…

Raffaele Raimondo

 

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