Altri 45 avvisi di garanzia: ancora una volta compare il nome del vitulatino Antonio Scialdone tra gli indagati

Altri 45 avvisi di garanzia: ancora una volta compare il nome del vitulatino Antonio Scialdone tra gli indagati

CASERTA – Assenteismo, abusi d’ufficio, promozioni illecite e lavori appaltati mai svolti, ci sono 45 nuovi indagati nell’inchiesta sul Consorzio unico di bacino. La varietà di accuse è ormai abbondante nell’indagine sull’ente casertano che aveva già portato all’emissione di altri 200 avvisi di garanzia.

DIPENDENTI ED EX AMMINISTRATORI – Le 45 persone raggiunte oggi dalle indagini della procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere sono dipendenti ed ex amministratori del Consorzio unico di bacino. I provvedimenti, in corso di esecuzione da parte dei finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Caserta, riguardano il noleggio a ditte esterne dei mezzi per la raccolta dei rifiuti solidi urbani. I reati contestati a vario titolo agli indagati sono l’abuso d’ufficio e il falso. Per i vertici dell’Ente gli inquirenti ipotizzano anche la falsa fatturazione.

LE 15 DITTE – Nell’indagine – che rappresenta un filone della maxi-inchiesta sul Consorzio dei pm Silvio Marco Guarriello e Antonella Cantiello – sono coinvolti tra gli altri l’ex direttore generale Antonio Scialdone e gli ex responsabili Enrico Parente e Giuseppe Venditto per aumenti di livello e promozioni illegittime. Ma anche quindici ditte private impiegate nel settore del noleggio a freddo e a caldo dei mezzi per la raccolta, cui, secondo l’accusa, sarebbero stati dati gli affidamenti senza che il servizio sia stato effettivamente svolto. La maggior parte dei fatti contestati riguarderebbero gli anni dal 2009 in poi, ovvero da quando il Cub è entrato in funzione; alcuni episodi sarebbero però avvenuti nel periodo precedente, in particolare durante il funzionamento del Consorzio di Bacino Acsa Caserta3.

Rassegna stampa

da www.corrieredelmezzogiorno.it

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