CASERTA – “Abbiamo attivato tutta una serie di misure affinche’ le prossime elezioni si svolgano senza alcuna interferenza dei clan”. Cosi’ il prefetto di Napoli Andrea De Martino dopo un vertice di coordinamento tra i cinque prefetti della Campania a Caserta. Messo a punto dunque un piano per contrastare il rischio inquinamento del voto in tutti i comuni delle 5 province interessate dalla tornata elettorale di maggio. “Non sveliamo la tipologia di meccanismi – aggiunge De Martino – ma possiamo affermare che noi staremo con gli occhi aperti per tutto cio’ che riguarda le elezioni, comprese le affissioni che spesso sono abusive e controllate dalla camorra”. Vanno avanti intanto le operazioni di verifica della sussistenza dei requisiti di candidabilita’ per centinaia di persone che si sono presentate nelle liste elettorali. “Appena emergera’ qualcosa, a livello di candidati – sottolinea il prefetto di Caserta Carmela Pagano – verranno subito informati i sindaci in carica per le eventuali esclusioni”.
Varie le questioni affrontate dai cinque prefetti, come quella della tutela di alcuni magistrati giudicanti del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Lotta comune anche al fenomeno dei video-poker illegali. Oltre a De Martino e Pagano, presenti Gerarda Maria Pantalone, neo-prefetto a Salerno, Ennio Blasco prefetto a Benevento, e Umberto Guidato rappresentante del Governo ad Avellino. In quattro giorni, il 29-30 marzo e il 3-4 aprile, su disposizione delle cinque prefetture, sono stati controllati dalle forze dell’ordine 2721 esercizi in cui erano presenti video-giochi e sono state riscontrate 117 violazioni, con 197 sequestri eseguiti tra apparecchiature e locali, e 116 denunce. Altro tema trattato, quello delle stazioni uniche appaltanti. “Noi invitiamo i Comuni ad aderirvi, non essendoci un obbligo di legge – spiega De Martino – gli enti locali devono capire che la stazione unica e’ il miglior strumento per evitare condizionamenti esterni”. Nel napoletano sono 13 le amministrazioni comunali, oltre al consorzio cimiteriale, che hanno aderito, e la prefettura sta valutando altre 9 richieste pervenute da enti comunali; mentre in provincia di Caserta, afferma Pagano, sono oltre 50.