Centrale dell’inciucio a Sparanise: si avvicina l’ora della grande retata. Ora Cosentino rischia seriamente

Centrale dell’inciucio a Sparanise: si avvicina l’ora della grande retata. Ora Cosentino rischia seriamente

SPARANISE – Nell’Agro caleno, ma anche altrove (si guardi il video firmato da Marco Travaglio, in coda a questo articolo), cresce l’attesa per la grande retata di politici di centrodestra e di centrosinistra, camorristi, professionisti, colletti bianchi, affaristi e pubblici funzionari per lo scandalo della centrale termoelettrica di Sparanise, l’eco-mostro voluto soprattutto dal molto onorevole Nicola Cosentino (Pdl, ex Forza Italia), in combutta con il “capitalismo rosso” proveniente dall’Emilia Romagna e apparati deviati dello Stato, oltre che con la non gratuita “benedizione” di giornalisti ed editori asserviti, intimiditi o corrotti. La grande retata dovrebbe essere imminente; e tra pochi giorni – qualora fosse anche lui eventualmente tra i destinatari di una delle numerose ordinanze di custodia cautelare in carcere previste – il molto onorevole Nicola Cosentino sarebbe senza la protezione dell’ombrello di deputato in carica, non essendo stato ricandidato perché “impresentabile”.

Come è noto, Nicola Cosentino (che incredibilmente era stato nominato addirittura sottosegretario all’Economia nel governo Berlusconi) non aveva solo un interesse “politico” per la centrale termoelettrica, ma anche economico ed affaristico tramite i suoi fratelli. La proprietà dei terreni in area ex Pozzi dove è nata la centrale, infatti, era riconducibile alla famiglia di Nicola Cosentino, conosciuto con l’inquietante nomignolo di “Nick ‘o Mericano”.

Molti collaboratori di giustizia hanno parlato degli intrecci tra politica, affari e camorra – ma qual è la differenza tra politica, affari e camorra a Sparanise e in provincia di Caserta? – per la realizzazione della centrale termoelettrica. Ma non si tratta solo delle rivelazioni di “pentiti”, per quanto attendibili e riscontrate, al vaglio dei valorosi magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Napoli. Sul grande affare vi sono le impronte digitali di “Nick ‘o Mericano”. Appena eletto deputato, nel 1996, Nicola Cosentino mise gli occhi sull’area ex Pozzi e con una interpellanza parlamentare andò all’assalto proprio di quei terreni che poi la sua famiglia avrebbe acquistato e quindi rivenduto alla cordata della centrale termoelettrica. Con il pretesto della battaglia ambientalista, Nicola Cosentino mise alle corde i vecchi proprietari e i possibili concorrenti, consentendo ai suoi fratelli di comprare il terreno – come si dice – “per una mangiata di maccheroni”. L’interpellanza parlamentare a firma del deputato Nicola Cosentino fu presentata il 27 ottobre 1997 al ministro dell’Ambiente. Ecco il testo integrale del documento: “Cosentino – Al Ministro dell’ambiente. – Per sapere – premesso che: con lettera del 18 luglio 1997, protocollo n. 10361 il sindaco del comune di Sparanise (Caserta) si è rivolto all’interrogante e, per le rispettive competenze, al presidente della giunta regionale della Campania, al presidente della provincia di Caserta, all’assessore al ramo della provincia di
Caserta, per assumere iniziative e/o notizie circa le condizioni ambientali connesse alla presenza di amianto in cui versa l’area dell’insediamento Pozzi; è urgente promuovere tutte le misure idonee a tutelare la salute dei cittadini, nonché i livelli occupazionali in un’area ad elevato tasso di disoccupazione -: quali urgenti provvedimenti intenda assumere per porre rimedio alle gravissime condizioni di degrado ambientale che interessano l’area Pozzi.(4-13357)”.

Ora è cominciato – meglio tardi che mai – il conto alla rovescia per l’ora “X”, per il giorno della grande retata. Finalmente.

https://www.youtube.com/watch?v=I6_71A5gx34

Rassegna stampa

articolo di Rosa Parchi

da pignataronews.myblog.it

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