“Il Principe e la (scheda) ballerina”: respinta la seconda revoca di ordinanza cautelare in carcere per Cosentino

“Il Principe e la (scheda) ballerina”: respinta la seconda revoca di ordinanza cautelare in carcere per Cosentino

SANTA MARIA CV – Il fatto che Nicola Cosentino a giorni non sara’ piu’ parlamentare e’ una ”circostanza neutra e priva di effetti” sulla valutazione delle esigenze cautelari: per questo motivo, oggi, i giudici di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) hanno respinto anche la seconda richiesta di revocare la misura cautelare nei confronti dell’ex sottosegretario all’Economia, quella per l’inchiesta ”Il Principe e la scheda ballerina”. Secondo i magistrati della I sezione del Tribunale, collegio A, dunque, la mancata candidatura non fa venire meno i motivi per i quali Cosentino dev’essere arrestato, anche perche’ ”il delitto di corruzione (contestato al politico assieme al reimpiego illecito di capitali, ndr) risulta commesso nel medesimo ambito territoriale dell’imputato, il quale, anche alla luce della sua lunga attivita’ politica, risulta aver realizzato e dato luogo a contatti e legami personali ed economici che l’unica novita’ intervenuta non appare idonea a recidere”. Recepito dunque il parere negativo espresso dal pm Antonello Ardituro, che aveva insistito sulle esigenze cautelari con espressioni anche dure: ”Cosentino – aveva scritto Ardituro – continua ad essere un uomo politico potente che, grazie alla rete di relazioni, favoritismi e clientele create nel tempo, anche grazie all’appoggio del clan dei casalesi, se lasciato libero, avrebbe una concreta ed elevata possibilita’ di recidiva, anche per assolvere a quello che il Tribunale per il Riesame nelle ordinanze di conferma ha definito ‘debito di gratitudine cui egli deve (almeno in parte) le sue fortune”’. Secondo il pm, in particolare, l’ex sottosegretario all’Economia, se libero, ”potrebbe reiterare i reati (corruzione, voto di scambio) presentandosi ad altre e future campagne elettorali; potra’ poi essere destinato a ricoprire incarichi privati o pubblici (es. consigli di amministrazione, direzioni generali di enti pubblici, a partecipazione pubblica o privati in settori strategici dell’economia) per mezzo dei quali sarebbe ulteriormente aggravato il pericolo di recidiva di fatti illeciti nella gestione della cosa pubblica e/o privata”. Appare dunque certo l’arresto del politico, che dovrebbe avvenire in concomitanza con la fine del mandato parlamentare il 15 marzo prossimo. Due le misure cautelari che gli saranno notificate: oltre a quella confermata oggi, infatti, c’e’ quella per concorso esterno in associazione camorristica la cui richiesta di revoca e’ stata respinta ieri, con motivazioni che saranno depositate giovedi’.

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