AGRO CALENO – E’ mia ferma convinzione che in una società civile, industrialmente avanzata, tre sono i settori da attenzionare e far funzionare adeguatamente: sanità, istruzione, giustizia. In questo intervento,per ovvi motivi, mi interesserò del secondo settore provando, dati alla mano, a dimostrare come le scuole siano da anni in ginocchio. Spesso ai genitori che mi chiedono cosa si possa fare per invertire questa tendenza rispondo che il ritardo accumulato è troppo e che si rende necessaria una maggiore attenzione verso la scuola, una vera e propria rivoluzione culturale. Innanzitutto in riferimento ai tagli del personale abbiamo ottantamila posti in meno negli ultimi anni a fronte di un aumento di alunni di 90.000 alunni. Con il ministro Moratti,nel 2004, è iniziato lo smantellamento della scuola primaria che tutto il mondo ci invidiava per la sua organizzazione modulare. Per gli istituti tecnici, si è riusciti a fare altrettanto. Successivamente mentre il ministro Brunetta ha etichettato i nostri giovani bamboccioni e la Gelmini ha definito i D.S. incapaci, la situazione dei finanziamenti alle scuole pubbliche andava precipitando grazie alle politiche dei governi che si sono succeduti nell’ultimo decennio.
Le scuole ricevono finanziamenti dallo stato e dai privati. Per questi ultimi si pensi, ad esempio, alle quote versate volontariamente dai genitori per le visite guidate o per l’assicurazione. A questo proposito con la nota 593 del 07/03/2013 il Miur ha ribadito il divieto per le scuole di rendere obbligatorie le quote da versare da parte delle famiglie all’atto delle iscrizioni. Il Capo Dipartimento evidenzia che vengono segnalate da parte dei genitori ” irregolarità ed abusi”, pur riconoscendo nel corpo della nota che molti sono i tagli operati negli anni. Un intervento decisamente incomprensibile in quanto proveniente da un ministero che non ha ancora inviati i fondi per le spese di funzionamento del 2013 e che non tiene conto che negli ultimi anni le famiglie hanno assicurato, con i loro contributi, il funzionamento delle scuole laddove i vari governi hanno sistematicamente ridotto i fondi destinati alla scuola pubblica. I finanziamenti dello stato, invece, sono:
– Le spese di funzionamento;
– Fondi ex legge 440 del 1997 destinati alla formazione,acquisto di materiale e al pagamento degli esperti esterni (fondi ormai irrisori,quasi azzerati);
– Eventuali contributi degli EE.LL.;
– Il fondo d’Istituto (FI);
– Finanziamenti derivanti da progetti specifici: PON, Area a Rischio ecc..
Per le spese di funzionamento, tanto per fare i conti della massaia, un Istituto come il mio con circa 840 allievi, nell’anno scolastico 2011/12 ha ricevuto circa € 7.373,34. Quest’anno, invece, € 5.437,33. Tranne poche scuole che possiedono risorse interne specifiche (ingegneri, avvocati ecc.) tutte le scuole impegnano MEDIAMENTE:
– € 2.000,00 per la nomina di un RSPP;
– € 1.500,00 per la nomina del medico competente e le visite mediche al personale Ata;
– € 1.000,00/1.500,00 per la gestione dei software d’ufficio e per la privacy;
– Acquisti per il primo soccorso e la sicurezza non quantificabili;
– € 1.500,00/2.000,00 per la convenzione di cassa con le banche (ultimo regalo del governo uscente);
– la formazione del personale richiede da 80 a 150 euro per ogni lavoratore da formare secondo il ruolo da svolgere(addetti,preposti,primo soccorso ecc..)non meno di 1000 euro annue ;
– spese postali(non quantificabili);
– smaltimento dei rifiuti speciali 100-200 euro annue;
– acquisti di modesta entità con le minute spese;
Basta fare la somma …. e chiamare l’ex Ministro Gelmini a gestire una scuola.
La sicurezza di cui tanto si parla meriterebbe ben altra attenzione. Essa sarà oggetto di altri interventi da parte mia, soprattutto rilanciare la proposta di finanziare, ad esempio con l’8 per mille gli interventi da effettuare a livello nazionale.
I contributi degli EE.LL., quando ci sono, vengono utilizzati per la gestione delle fotocopiatrici-anche in comodato d’uso- per l’acquisto di carta, per la cancelleria, sostituzione di apparecchiature, toner, materiale di pulizia ecc..
Forse ora è più chiaro il motivo per cui spesso non è possibile acquistare materiale didattico, nonché la ‘carta igienica’.
Gli EE.LL. ai sensi del T.U.297/1994 e altre norme, sono tenuti a pagare le spese derivanti da: energia elettrica, acqua, riscaldamento, spese telefoniche. Devono fornire locali idonei, provvedere alla manutenzione ordinaria e straordinaria, alle spese d’ufficio e per l’arredamento, all’assistenza scolastica, al trasporto alunni, alla refezione scolastica, a fornire libri di testo e altro materiale didattico, borse di studio, i servizi per gli alunni disabili, all’acquisto di giochi per la scuola dell’infanzia ecc..
Resta da esaminare il FI. Esso è calcolato per tutte le Istituzioni scolastiche in base al numero dei docenti, degli alunni, dei plessi, del personale ata. Deve essere utilizzato per retribuire il personale, non il D.S. né si possono fare acquisti.
Comprende la quota per le FF.SS.(funzioni strumentali )al piano dell’offerta formativa art.33 CCNL, gli incarichi specifici al personale ata art.47 CCNL, le ore eccedenti per la sostituzione dei colleghi assenti art 30 CCNL.
Il fondo retribuisce le ore prestate di pomeriggio per i progetti, i collaboratori-fiduciari del D.S. e le altre figure essenziali al funzionamento della scuola: segretari e presidenti dei Consigli di classe, referenti ecc.. Quest’anno si è creata una situazione assurda derivante dal taglio operato a livello nazionale al MOF(fondo miglioramento offerta formativa), in quanto in seguito ad un’intesa firmata da tutti i sindacati ,tranne la FLCGIL, il Miur ha utilizzato tali tagli per ripristinare gli scatti di anzianità maturati dal personale nel 2011.
Quest’operazione ha impoverito il MOF di 350 milioni di euro sull’esercizio finanziario 2013 così spalmato: 50% per il periodo 1 gennaio 31 agosto del 2012-2013, l’altro50%per il 2013-2014, 1 settembre-31 dicembre2013.
Complessivamente il MOF 2012-2013 è passato da 1.385,36 milioni di euro a 924,04 milioni di euro, con un taglio di circa il 33%. L’accordo prevede l’invio di un acconto di 533,33 ml di euro e un saldo di 370,71 milioni di euro.
Il bello è che l’acconto è stato comunicato a fine febbraio, bloccando dovunque le attività extracurriculari e impedendo, di fatto, la contrattazione con le RSU (rappresentanze sindacali di base). Finora nei primi mesi di scuola si aveva certezza del finanziamento e si potevano programmare le attività da svolgere. Infine, evidenzio che molte scuole vantano centinaia di milioni di residui attivi,frutto di anticipi per pagare supplenze, esami di stato e in qualche caso la tassa dei rifiuti. Tali somme mai restituite vanno paragonate ad alcune scelte propagandistiche fatte dal penultimo governo.
Parafrasando il buon Totò si potrebbe dire:”HO DETTO TUTTO”. Peggio di così!!
Vitulazio, 21 marzo 2013.
Giacomo Coco