Aldrovandi. Patrizia Moretti madre coraggio impugna la foto del figlio morto

La madre di Federico risponde alla manifestazione del sindacato di polizia sotto il comune di Ferrara scendendo in strada e mostrando l’immagine del figlio morto. In Senato applausi e solidarietà per la donna. Il ministro Cancellieri: “Quei manifestanti non rappresentano la maggioranza della polizia”. Il Coisp replica: “È ora che il ministro vada a casa, e comunque non volevamo provocare”. Patrizia Moretti: “Li querelo”

OSSIGENO – Ferrara, 28 marzo 2013 – Violenta polemica a Ferrara sulla scia del caso Aldrovandi. Dopo la manifestazione di un sindacato di polizia, il Coisp, in solidarietà dei poliziotti responsabili della morte di Federico e dopo il gesto della madre del ragazzo, che ha esposto la foto del cadavere del figlio, ricevendo numerosi attestati di sostegno, è il segretario del sindacato, Franco Maccari, a respingere sia l’accusa di voler provocare la famiglia Aldrovandi che quella, fatta dal ministro Cancellieri, di non rappresentare la maggioranza della polizia. ”Siamo profondamente colpiti – ha detto Maccari – dalla superficialità dei tanti che hanno emesso spietati giudizi senza avere la più pallida idea di come fossero andate veramente le cose in quella piazza di Ferrara. Prima fra tutti il Ministro Annamaria Cancellieri. Forse non ha più tempo, voglia e forza necessari per svolgere con la dovuta accortezza il proprio ruolo ed è decisamente tempo che vada a casa”.

La cronaca. Pochi giorni fa Patrizia Moretti aveva giustificato la pubblicazione sui giornali della foto del cadavere del figlio. Stavolta ha dovuto lei stessa mostrarla, per ribadire che Federico Aldrovandi è stato ucciso per mano dei poliziotti che lo fermarono in strada una mattina di settembre nel 2005: ha risposto così, lottando con le lacrime mentre mostrava una grande riproduzione di quella strazianete immagine del volto di suo figlio all’obitorio. Tenendola con due mani come uno scudo protettivo, l’ha mostrata, al gruppo di poliziotti del Coisp  (il sindacato di polizia) di Ferrara, che manifestava sotto il palazzo comunale della città estense in solidarietà dei loro colleghi in carcere dopo la condanna per eccesso colposo in omicidio colposo per la morte di Federico.

È accaduto ieri mattina, 27 marzo, il giorno dopo l’assoluzione della Moretti (insieme a due giornalisti) per diffamazione nei confronti del pubblico ministero Mariaemanuela Guerra, primo magistrato ad indagare sulla morte del giovane Aldrovandi. Il drammatico gesto di Patrizia ha commosso l’Italia intera.

Il Coisp aveva organizzato la manifestazione (autorizzata) nella piazza del comune di Ferrara per solidarizzare con i colleghi condannati per l’omicidio, come atto culminante di una campagna di protesta che va avanti da settimane e che ha già scatenato varie polemiche, come ha documentato Ossigeno. La madre di Federico lavora proprio negli uffici del municipio e ha vissuto come una violenza, come una inammissibile provocazione, quella richiesta di clemenza per i poliziotti già condannati per la morte di suo figlio. Ha seguito dalle finestra il vano tentativo del sindaco Tiziano Tagliani di convincere i manifestanti a protestare almeno da un’altra parte. Quindi è scesa in strada per opporre quella immagine di verità a chi continua a sostenere una versione ben diversa da quella giudiziaria. Quando l’hanno vista con quella foto-manifesto, i manifestanti, che erano una ventina, le hanno girato le spalle, poi hanno lasciato la piazza.

La notizia si è propagata in un baleno e ha suscitato una corale indignazione. In Senato, le parlamentari Maria Teresa Bertuzzi (Pd) e Anna Cinzia Bonfrisco (Pdl) sono intervenute in aula e hanno espresso solidarietà a Patrizia Moretti. I senatori hanno risposto alzandosi in piedi ed applaudendo.

“Ritengo sia un episodio doverosamente da condannare. Serve rispetto umano per una madre che ha perso un figlio”, ha detto Gianni De Gennaro, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega ai Servizi ed ex capo della Polizia.

“Non ci saranno sanzioni, ma un giudizio morale assolutamente negativo sì”, ha dichiarato il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri. “Quei manifestanti non rappresentano la maggioranza della polizia”, ha aggiunto.

Laura Boldrini, presidente della Camera dei Deputati, ha telefonato a Patrizia Moretti, dicendole: “È intollerabile che lei debba subire l’offesa di una protesta così spietata e incivile”.

Di fronte a quella levata di scudi, i manifestanti hanno cercato di giustificarsi. “Non sapevamo che Patrizia Moretti lavorasse in Comune”, si è giustificato il segretario nazionale del Coisp Franco Maccari. “Abbiamo fatto la comunicazione una settimana fa, l’abbiamo mandata anche al sindaco e nessuno ha avuto nulla da dire”.

Patrizia Moretti ha poi deciso di querelare Maccari ed anche il senatore del Pdl Alberto Balboni, che in più occasioni ha solidarizzato con i poliziotti condannati. “Respingo fermamente la solidarietà ipocrita di Maccari che continua ad insultarmi”, ha scritto nel suo profilo Facebook. “È arrivato a sostenere che la foto del viso martoriato di mio figlio sarebbe addirittura un fotomontaggio. Mi piacerebbe tanto che lo fosse, ma purtroppo così non è. Maccari risponderà di queste affermazioni di fronte all’autorità giudiziaria” (VIDEOLa Nuova Ferrara). E non esclude di denunciare i manifestanti per stalking: “È un tormento, credo che cercassero proprio la provocazione”, ha detto la Moretti.

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