Appalti truccati: nove misure restrittive e diciotto indagati per l’operazione “Baffo d’oro”

BENEVENTO – Nove provvedimenti restrittivi, emessi dalla magistratura beneventana, sono stati eseguiti dai carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Benevento, nell’ambito dell’operazione ‘Baffo d’oro’. I destinatari dei provvedimenti cautelari sono imprenditori e amministratori di società, tutti della provincia di Benevento. I reati contestati sono associazione a delinquere finalizzata alla ciclica turbativa di numerose gare d’appalto pubbliche nel settore edilizio e urbanistico, bandite nel territorio campano e molisano, a partire dal 2002 ad oggi. Fra gli arrestati Giuseppe Ciotta, 59enne, soprannominato ‘baffo di ferro’, ritenuto il capo del gruppo criminale ed esponente della criminalità organizzata locale e collegato al clan Pagnozzi di San Martino Valle Caudina (Avellino). Le gare di appalto prese in esame dagli investigatori sono state oltre 50 per un valore di circa 20 milioni di euro e hanno riguardato la realizzazione di opere pubbliche in particolare piazze, strade, marciapiedi, piscine, stadi, lavori di recupero dei centri storici, scuole, fabbricati comunali, cimiteri e acquedotti.

E sono complessivamente 18 gli indagati per una serie di aste truccate con semplici meccanismi. Infatti, gli imprenditori e amministratori di societa’ partecipavano a gare d’appalto mettendosi d’accordo in modo che il ribasso vincente fosse quello di una loro societa’ prescelta, mentre le altre ditte, alcune delle quali intestate a prestanome legati a Ciotta, presentavano offerte non congrue. Fondamentale la complicita’ di tecnici degli uffici comunali del territorio.

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