PIGNATARO M. – Il comunicato dell’Amministrazione comunale annuncia la seduta del Consiglio comunale di venerdì:
Cresce l’attesa per il Consiglio Comunale aperto convocato a Pignataro Maggiore dal sindaco Raimondo Cuccaro e dal presidente dell’Assise, Ilaria Bovenzi sull’unico argomento riguardante la paventata, ma sempre più probabile, realizzazione sul tenimento di Calvi Risorta di una centrale a biomasse di proporzioni davvero impressionanti.
Alla seduta consiliare sono stati invitati ben 10 sindaci, si cerca quindi di rappresentare tutto il territorio, dando a ogni fascia tricolore la possibilità di fare sistema e di esprimersi in una sede istituzionale insieme agli altri colleghi primi cittadini.
Venerdì 14 alle 17.30, quindi, il sindaco Cuccaro darà il via ai lavori dell’Assise, senza dimenticare lo spazio che sarà riservato alla Soprintendenza di Calvi Risorta, invitata ufficialmente al Consiglio di venerdì tramite una missiva spedita da Cuccaro al responsabile dell’Ufficio Archeologico Caleno, Antonio Salerno.
Invitati alla riunione anche alcuni Archeoclub dell’area altocasertana, come quello dell’Agro Falerno, rappresentato dall’archeologa Angela Carcaiso. “Come ha spiegato qualche sera fa l’architetto Alfredo Maciariello in un partecipato e vivace dibattito a Calvi Risorta, organizzato dalla Rete Beni Comuni, la distanza dei terreni dove dovrebbe sorgere la centrale a biomasse con l’area archeologica dell’Antica Cales è davvero minima – ha spiegato Raimondo Cuccaro – per questa ragione vogliamo discutere in consiglio comunale a Pignataro con i massimi esperti del settore e i responsabili che dovranno esprimere un importante parere sulla realizzazione della struttura degli imprenditori Iavazzi. Crediamo sia inopportuno impiantare un mastodonte del genere in un’area che ha bisogno di valorizzazione dal punto di vista storico e archeologico. Con la realizzazione della centrale a biomasse – ha puntualizzato il sindaco di Pignataro Maggiore – le residue speranze del comprensorio storico e monumentale della nostra zona sarebbero definitivamente sepolte sotto cemento e bruciatori”.
Intanto cresce l’attesa per una seduta consiliare che potrebbe rappresentare lo spartiacque nel dissenso alla struttura che la cordata imprenditoriale Iavazzi ha intenzione di realizzare nell’area della ex Pozzi. Proprio quella vecchia zona industriale, dalle ultime notizie, risulta non essere mai stata sottoposta a bonifica per la eventuale presenza di giacimenti di materiale pericoloso o di amianto. “Certo – ha concluso Raimondo Cuccaro – qui non facciamo giri di parole o balletti in tutù, noi siamo contro la centrale a biomasse e lo ribadiremo fino alla noia, in maniera forte e decisa. Inoltre, vogliamo anche notizie sulla pericolosità effettiva di potenziali residui di lavorazione rimasti nella zona Pozzi, ammesso che ve ne siano. Quando c’è in gioco la salute dei nostri concittadini e dei paesi che amministriamo, non ci si può nascondere dietro fumose scuse o fili d’erba che tra poco le biomasse faranno seccare”.