La palazzina Pozzi sarà acquistata dal Comune. Sarà fondamentale sostegno della Regione Campania

La palazzina Pozzi sarà acquistata dal Comune. Sarà fondamentale sostegno della Regione Campania

SPARANISE – Adesso è ufficiale: il Comune di Sparanise, con apposita delibera di consiglio comunale n° 16 del 12 giugno scorso, ha deciso di esercitare il diritto di prelazione concernente l’acquisto della palazzina della ex- Pozzi Ginori, ubicata all’ingresso di quello che un tempo era uno dei distretti industriali più importanti d’Italia. La struttura, inserita nel complesso un tempo noto come Manifatture Pozzi, progettata da Figini e Pollini all’inizio degli anni ‘60, è oggi soggetta a vincolo architettonico dalla Soprintendenza che, giustamente, la considera come uno degli esempi virtuosi di complesso produttivo ed industriale. Non a caso, nei mesi scorsi, c’è stata la visita di una delegazione dell’Università di Venezia che nell’ambito di un tour che ha toccato anche altre realtà simili dislocate sul territorio provinciale, ha fatto tappa proprio a Sparanise per studiare  e capire da vicino l’architettura del complesso industriale.

Come amministrazione avevamo una sorta di obbligo morale – ha spiegato il sindaco Mariano Sorvillo – che ci ha spinto con entusiasmo, a mettere in moto tutte le procedure idonee ad esercitare il diritto di prelazione per l’acquisto della palazzina che, e lo voglio ricordare anche per una forma di rispetto nei confronti delle migliaia di operai di Sparanise che in quel complesso industriale hanno lavorato, è parte della storia della nostra città. Per loro, come per noi, la palazzina era ed è ancora il simbolo del periodo d’oro della nostra comunità e non potevamo consentire che finisse in mano a privati. Noi ci abbiamo messo soldi, buona volontà ed anche progetti che prevedono un riutilizzo virtuoso, ma è evidente che abbiamo bisogno del sostegno economico della Regione Campania e dei Ministeri competenti che, proprio perché non ci siamo tirati indietro quando siamo stati chiamati ad intervenire, hanno il dovere di sostenerci. Per il momento, per quanto siamo già abituati ai loro silenzi, non abbiamo ricevuto alcun riscontro alle nostre istanze”.

C.S.

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