Davanti al sindaco più ambientalista, le frecciatine di Diana e Del Gaudio ai movimenti ambientalisti

Davanti al sindaco più ambientalista, le frecciatine di Diana e Del Gaudio ai movimenti ambientalisti

CAMIGLIANO – Andare a parlare dell’inevitabilità della localizzazione di impianti di trattamento dei rifiuti e dell’integralismo dei movimenti ambientalisti, proprio nel comune amministrato dal sindaco più ambientalista e più movimentista della zona, non è sembrata una mossa opportuna. Proprio per questo alcuni passaggi degli interventi di Antonio Diana, responsabile della Erreplast (azienda che si occupa del riciclo della plastica), e di Pio Del Gaudio, sindaco di Caserta, ha fatto storcere il naso a quasi tutti i presenti all’apertura della manifestazione organizzata dal Comune di Camigliano, “dalla monnezza alla bellezza”. Di fronte all’interessante iniziativa promossa da Vincenzo Cenname, attivo e intraprendente primo cittadino del piccolo comune dell’Agro Caleno, i due invitati non hanno saputo resistere alla tentazione di lanciare una frecciatina ai comitati che in questi anni si sono opposti ai progetti che prevedevano la costruzione di ecomostri, proponendo l’adesione ad un sistema di gestione basata sul concetto di “rifiuti zero”.

Antonio Diana, arrivato a Camigliano come rappresentante della fondazione “Mario Diana”, parlando della gestione del ciclo dei rifiuti, ha ammesso: “Da qualche parte gli impianti per il trattamento dei rifiuti dovranno pur essere localizzati”. Eppure, qualche minuto prima, lo stesso Diana aveva lamentato la mancanza di materia prima (la “monnezza”) per la sua azienda. Incoerenza? Non sembra. In una interrogazioni a risposta scritta del 2010 rivolta ai Ministri dell’ambiente e dello Sviluppo Economico, i deputati (tutti Radicali eletti con il Partito Democratico nella XVI legislatura) Zamparutti, Beltrandi, Bernardini, Farina Coscioni, Mecacci e Maurizio Turco, rimpiangendo l’accordo che nel 2005 prevedeva la realizzazione di una Piattaforma regionale per il trattamento dei rifiuti speciali a Pignataro Maggiore e una discarica per inerti e rifiuti inertizzati in una cava a Tora Piccilli, lamentavano proprio la mancanza di impianti per il trattamento di “rifiuti speciali”.

Nel documento presentato alla Camera dei Deputati – guarda un po’ – vennero riportate proprio delle dichiarazioni dell’imprenditore di Gricignano d’Aversa: «Io li devo spedire in Puglia [i rifiuti N.d.R.] – spiega Antonio Diana, imprenditore della plastica nel casertano – con costi superiori del 50 per cento, rispetto ai 70 euro a tonnellata che pagherei se potessi smaltire in regione. Ma per altre tipologie di rifiuti, come quelli pericolosi, si parla anche del 100-200 per cento». Probabilmente non per caso i parlamentari citarono l’accordo del 2005 e Diana. Quest’ultimo, infatti, era uno degli azionisti della Piattaforma spa (poi colpita da interdittiva antimafia). A distanza di otto anni, l’imprenditore è ancora fortemente convinto dell’utilità di una impiantistica per il trattamento dei rifiuti speciali.

Al gioco tra coerenti e incoerenti, invece, nel corso della manifestazione di domenica scorsa (30 giugno), si è unito ai secondi il sindaco Del Gaudio, il quale, nel corso del suo intervento, non ha nascosto la sua contrarietà ai “movimenti che dicono sempre di no”. Vuoi vedere che i debiti accumulati dal Comune di Caserta in questo settore e le difficoltà nella gestione del servizio di raccolta dei rifiuti, sono da addebitare all’intransigenza dei comitati ambientalisti?    

da http://davidedestavolanews.myblog.it/

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