CAMIGLIANO – Una storia ignorata da una comunità (quella di Bellona in particolare e quella di Terra di Lavoro in generale) che potrebbe vantare di aver dato i natali al cosiddetto “sarto degli artisti”. E, invece, per riscoprire la storia di Michele Sapone, chi non conosceva “Il sarto di Picasso” ha dovuto attendere l’arrivo a Camigliano dello scrittore genovese Luca Masia, nell’ambito della manifestazione “dalla Monnezza alla Bellezza”. Nel corso dell’incontro di ieri (3 luglio), l’autore del libro pubblicato l’anno scorso da Silvana Editore sull’artigiano che scambiava gli abiti con le opere d’arte, è stato intervistato ieri (3 luglio) dal giornalista de Il Fatto Quotidiano, Nello Trocchia.
Masia ha ripercorso le tappe della vita di Sapone dagli anni del Secondo dopoguerra, quando il sarto lasciò Bellona per trasferirsi a Nizza, in Francia. Qui maturò la passione per l’arte e la conoscenza casuale con il pittore fiorentino Manfredo Borsi. È così che Michele venne introdotto nell’ambiente artistico del posto, dove conobbe Pablo Picasso. Fu proprio con il pittore spagnolo che strinse una forte amicizia fino alla sua morte, ed entrò in contatto con i più importanti pittori che soggiornavano nella regione francese (Campigli, Magnelli, Hartung, Arp, Severini, Giacometti, Miró). In cambio di vestiti eleganti, il sarto riceveva quadri e disegni. Opere importanti confluite nella collezione di Michele Sapone. Questa raccolta ha costituito la base per la fortunata attività della Galleria Sapone di Nizza, ancora oggi gestita dalla figlia Aika.
Gli interventi di Masia sono stati arricchiti dal contributo dell’artista Max Coppeta e scanditi dalla lettura di alcuni passi del romanzo da parte di Caterina di Matteo – accompagnata al pianoforte da Mario Ceci. L’incontro è stato anticipato dal saluto del sindaco di Camigliano, Vincenzo Cenname.