CALVI R. – L’iniziativa, promossa dal Comitato per l’Agro Caleno: NO Centrale a Biomasse, è nata dall’esigenza di sensibilizzare l’opinione pubblica ai temi ambientali connessi all’ipotizzata costruzione di una centrale a biomasse nel territorio dell’agro caleno. La centrale non è assolutamente compatibile con il nostro territorio, bisogna perciò impedirne la realizzazione!
Dai consigli comunali e dalle assemblee pubbliche si evince che tutti i sindaci del comprensorio dell’agro caleno sono contrari alla centrale, dubbi in merito riguardano solo il primo cittadino di Calvi Risorta, la cui posizione rimane ancora incerta, perché in attesa di verificare la documentazione e gli esiti.
Rimane comunque il rammarico sull’ipotesi che si voglia fare della questione una strumentalizzazione politica, è evidente un atteggiamento di pregiudizio nei confronti della netta contrarietà di alcuni consiglieri da parte dell’amministrazione. Ma in tempo di democrazia ognuno è libero di manifestare la propria posizione, di seguire la battaglia che ritiene più giusta, a prescindere dal colore politico. TUTTI COLORO che stanno manifestando nel dire “NO” alla centrale, sono motivati dalla medesima volontà di proteggere davvero e tutelare la sacralità e la salute di una terra, l’agro caleno, che troppe volte è stato oggetto dello scempio ambientale. La cittadinanza va informata sugli eventuali rischi che il mostro “ecologico” può causare sull’ambiente e sulla salute, perché è fin troppo facile abbracciare questa o quella causa, ma pochi sono quelli che entrano a fondo per conoscere gli esiti che una centrale a biomasse potrebbe ingenerare nel territorio. Le scelte, qualsiasi esse siano, devono essere effettuate nell’interesse del bene comune.
L’ipotesi di eventuali posti di lavoro, in un’epoca rappresentata da una forte crisi economica, potrebbe essere allettante, ma non è una giustificazione, perché la “vita” non ha prezzo. Occorre in primis salvaguardare il territorio e la salute di tutti. E poi potrebbe essere sicuramente più vantaggioso, attraverso la rivalutazione del nostro territorio, accorgersi delle proprie eccellenze, proteggerle e valorizzarle. Noi abbiamo una storia e abbiamo il dovere di difenderla. Perciò onestamente della strumentalizzazione politica in questa vicenda non ne vedo davvero né l’utilità, né alcun altro elemento positivo per la cittadinanza.
Per non restare indifferenti, domenica siete tutti invitati al teatro romano.
La visita guidata all’ANTICA CALES, quindi, sarà un modo per manifestare il nostro dissenso alla costruzione della centrale a biomasse, facendo conoscere i luoghi in cui ne è prevista la costruzione ed evidenziare lo scempio ambientale che si sta perpetrando.
Luciana Antinolfi