CALVI R. – Il “Comitato per l’Agro Caleno: No Centrale a Biomasse” non molla nella battaglia contro l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Antonio Caparco e contro la holding Iavazzi, ostinati nel voler impiantare un nuovo ecomostro a poche centinaia di metri dalla centrale a turbogas di Sparanise. Questa volta un gruppo di cittadini sensibili ai temi ambientali, hanno raggiunto i fondi che dovrebbero ospitare la struttura: l’area ex Pozzi. Una zona che dovrebbe essere sottoposta per buona parte a bonifica e che, invece, ritorna al centro del dibattito pubblico soltanto per strumentalizzazioni politiche e per speculazioni industriali. Non a caso, alla fine degli anni novanta, un ancora semisconosciuto Nicola Cosentino presentò una interrogazione parlamentare per denunciare la mancata bonifica dei terreni che poi hanno ospitato la cosiddetta “centrale dell’inciucio” tra centrodestra e centrosinistra. Oggi il comitato, insieme ad altre realtà associative e a tantissimi cittadini, chiedono seriamente di ripulire le aree deturpate da rifiuti di ogni genere e tra queste c’è quella del Demanio di Calvi, la quale, invece di ospitare un nuovo insediamento inquinante, dovrebbe essere restituita alla originaria salubrità.
Per testimoniare lo stato di degrado nella quale è immersa l’area acquistata dalla società riconducibile alla holding degli Iavazzi, il comitato ha pubblicato delle foto (ve ne riproponiamo alcune) e il seguente messaggio:
Il degrado in cui versa il sito individuato per costruire la centrale a biomasse è aberrante: una discarica a cielo aperto dove trent’anni di incuria e malagestione del sito hanno fatto si che quella zona diventasse una bomba pronta ad esplodere, capace di devastare le nostre terre.
Tonnellate di vernici fuoriuscite dalle vasche di contenimento, eternit disgregato e abbandonato, rifiuti solidi urbani, scarti industriale ed edili, si fondono in un mix letale che mina la salute di tutte le persone che vivono nell’Agro Caleno.
Red. cro.