PIGNATARO M. – Vi proponiamo la nota di Palazzo Scorpio in merito alla lettera inviata da Paolo Siani, fratello di Giancarlo:
Paolo Siani, fratello del compianto giornalista Giancarlo e presidente della prestigiosa associazione “Pol.i.s.”, ha inviato al sindaco di Pignataro Maggiore e a tutta la sua squadra di amministrazione una lunga missiva con la quale si complimenta per l’azione incessante di contrasto alle mafie e per aver intitolato a Pignataro una delle più importanti arterie cittadine alla memoria del fratello, ucciso in un agguato di camorra il 23 settembre del 1985 a Napoli.
“Sapere che la memoria del sacrificio di mio fratello diventa sempre più patrimonio collettivo, mi aiuta ad affrontare meglio un dolore enorme per una morte profondamente ingiusta – ha scritto nella sua accorata missiva Paolo Siani al sindaco Cuccaro – uccidendo Giancarlo, la camorra non è riuscita a zittirlo per sempre e, la bella iniziativa messa in campo dall’Amministrazione di Pignataro Maggiore, ne è l’ennesima dimostrazione”.
Forte e toccante un passaggio che Paolo Siani ha voluto sottolineare nel suo scambio di impressioni con Raimondo Cuccaro: “mi creda, signor sindaco, anche con questi atti simbolici si può sconfiggere la camorra. Estenda i ringraziamenti della mia famiglia a tutti i componenti dell’Amministrazione di Pignataro Maggiore che hanno voluto imprimere la memoria di Giancarlo per sempre in una delle strade più importanti e nella coscienza della Vostra cittadina”.
Le parole del sindaco Cuccaro hanno accolto, con forte commozione, i complimenti di Paolo Siani.
“E’ il cuore che parla, prima della testa e della ragione – ha detto il primo cittadino di Pignataro – per noi Giancarlo è un simbolo sempre ardente e luminoso, una torcia di bagliore sano che vogliamo portare soprattutto a illuminare il buio di queste terre, ormai rischiarate solo dai bagliori dei roghi tossici appiccati dalla camorra. Sono commosso davvero, perché la storia di Giancarlo Siani è la storia di tutti quelli che, come me, lottano in una terra difficile e spesso pregna di retrogusto amaro. La lettera di Paolo Siani è una straordinaria spinta muscolare, un pensiero solido e moderno sul quale appoggiare speranze future. Giancarlo non è morto, è solo diventato l’orizzonte di giustizia umana che tutti vogliamo e dobbiamo raggiungere”.