AGRO CALENO – Tra i militanti del Partito Democratico c’è grande attesa per le elezioni del segretario di federazione del 27 ottobre. I sostenitori di Roseto e di Vitale sono pronti a darsi battaglia. Anche nell’Agro caleno i democratici si sono divisi tra coloro che appoggiano il primo e quelli che si sono schierati con il secondo. A Sparanise Delia Orsilio sarà dalla parte di Vitale, mentre il sindaco Mariano Sorvillo (capolista per la lista “Caserta cambia verso”) e il presidente del Consiglio comunale, Antonella Lo Greco, difenderanno la candidatura di Roseto. A Calvi Risorta Giuliano Cipro e Gabriella Izzo saranno con Vitale, come anche Luigi Di Monaco di Bellona. Con Roseto, invece, si sono schierati il sindaco di Pastorano, Giovanni Diana, e il candidato a Consigliere comunale alle ultime elezioni amministrative, Aniello Spiezio. Come già ricordato, il presidente del Consiglio comunale di Pignataro, Ilaria Bovenzi, starà dalla parte di Vitale.
Intanto, sulle dinamiche che stanno interessando la federazione casertana dei democratici, dal suo profilo facebook è intervenuto Giorgio Borrelli. Lo storico sindacalista pignatarese ha fortemente criticato l’apparente unità del partito e ha accusato quello che chiama “il gruppo di potere delle tessere”. Nella sua filippica Borrelli ha sottolineato: “Grande: finalmente in provincia di Caserta il Pd ha raggiunto l’unità:tutti uniti “appassionatamente” con Matteo Renzi,c’è solo l’imbarazzo della scelta: Vitale o Roseto? Ancora una volta, e non parlo nè di Vitale, nè’ di Roseto, si è imposto il gruppo di potere delle tessere, che pensa al partito solo come un comitato elettorale. È possibile che non ci sono amici di Cuperlo, di Pittella, di Civati? Tutti sul carro del vincitore ad occhi chiusi e il cervello all’ammasso per continuare ad essere solo nullità…tanti auguri io mi fermo qui”. Fin qui le parole del dirigente della Cgil che fanno riflettere soprattutto chi si era posto questo interrogativo: come mai in provincia di Caserta corrono tutti per Renzi? Sarà l’appeal del sindaco di Firenze o la possibilità di assicurarsi poltrone e potere puntando su un cavallo quasi sicuro, ad aver guidato le scelte dei dirigenti democratici casertani?
Red. pol.