PIGNATARO M. – L’ipotesi cassa integrazione alla Nuroll spa continua giustamente a tormentare le maestranze. Lo sciopero iniziato mercoledì sera, è andato avanti fino a ieri. I 110 operai non vogliono accettare la cassa integrazione, la quale interesserebbe settanta unità, per permettere la gestione di una trentina di esuberi. Lo stabilimento pignatarese paga la concorrenza che si è creata con quello di Manisa, tra impianti della Polinas Plastik, il gruppo turco che ha rilevato la Nuroll nel 2010. Secondo i sindacati, la società avrebbe sfruttato lo stabilimento di via del Conte per avviare la produzione in terra turca e poi, una volta entrata a pieno regime la produzione, sta tentando di ridurre i costi a Pignataro.
Intanto, intorno alla questione, è nata una polemica politica tra la locale sezione di “Forza Italia” e l’Amministrazione comunale. I berlusconiani, dopo aver espresso la solidarietà agli operai e aver promesso di farsi promotori di un tavolo di confronto in Prefettura e alla Regione, hanno criticato la presunta assenza dell’Amministrazione comunale, la quale avrebbe lasciato sole le maestranze.
In serata è arrivata la replica del sindaco Raimondo Cuccaro, tramite il proprio portavoce. Relativamente all’attacco portato dal centrodestra cittadino, Minieri ha chiarito: ”Chi ha lanciato queste accuse o ha sbagliato fabbrica o si è presentato davanti alla Nuroll dopo mezzogiorno. L’unico amministratore presente questa mattina (24 ottobre N.d.R.) è stato il sindaco di Pignataro Maggiore che, dalle 9.07, ha avuto un lungo colloquio con gli operai della Nuroll. Cuccaro ha promesso che se dovesse essere licenziato un solo operaio, il Comune non autorizzerà più la Nuroll a stoccare le merci e quindi a effettuare il servizio di logistica. Inoltre, bisognerebbe ricordare a costoro che l’Amministrazione comunale, per cercare di agevolare le aziende sul nostro territorio, ha abbassato la Tarsu e ha chiesto la riduzione del costo dell’energia elettrica del 35% alla Calenia Energia”.
Red. pol.