Adesso l’Agro caleno spaventa veramente Caparco e gli Iavazzi. La manifestazione mostra il diffuso dissenso

Adesso l’Agro caleno spaventa veramente Caparco e gli Iavazzi. La manifestazione mostra il diffuso dissenso

CALVI R. – Da una centrale a biomasse all’altra, da Pignataro Maggiore a Calvi Risorta, non muta la propensione all’affarismo della classe politica italiana e locale, ma sembra non essere mutata nemmeno la voglia delle comunità dell’Agro caleno di ribadire la propria voglia di preservare il territorio e salvaguardare la salute pubblica. Non è un caso, infatti, che questa mattina la villetta della frazione “Petrulo” di Calvi Risorta fosse stracolma di persone che hanno risposto “presente” all’invito del “Comitato per l’Agro caleno: No Centrale a Biomasse”. Al punto di ritrovo c’erano tanti bambini, le mamme con il loro inconfondibile striscione “La voce delle mamme calene” e i padri. Uomini e donne di vecchie e nuove battaglie

Le associazioni provenienti da ogni angolo della Campania, accorse a Calvi per testimoniare la loro vicinanza al fronte che si oppone al progetto che prevede la costruzione di una centrale a biomasse nell’area ex Pozzi (Demanio di Calvi), non hanno fatto mancare il loro apporto. Tra gli amministratori si sono visti: i Consiglieri comunali Giovanni Marrocco, Antonello Bonacci e Nicola Cipro, per Calvi Risorta; il sindaco Raimondo Cuccaro, il Presidente del Consiglio comunale Ilaria Bovenzi e i Consiglieri Pier Nicola Palumbo e Gerardo Bovenzi, da Pignataro Maggiore; il sindaco Vincenzo Cenname, da Camigliano; il Consigliere regionale Angelo Consoli, da Sparanise. Ma erano soprattutto i cittadini comuni che hanno animato il corteo, tra canti e musica.  

Tra la folla c’erano anche gli operai della Nuroll – lo stabilimento sito in via del Conte a Pignataro Maggiore -, i quali, qualche giorno fa, hanno scioperato per protestare contro la richiesta della dirigenza di collocare settanta unità in cassa integrazione, per sopperire a trenta esuberi. La rappresentanza della fabbrica, in un momento delicato per il futuro delle maestranze, hanno voluto dare il loro sostegno alla battaglia, portando un loro striscione. Nonostante l’invito e la presenza a poche decine di metri per un convegno, non si è visto don Maurizio Patriciello.

Più di un migliaio di persone intorno alle 10 si è avviato lungo il centro cittadino, percorrendo via Mancini, via Roma e via Bizzarri. Il corteo si è fermato davanti ai plessi, per raccogliere l’adesione del personale scolastico, e davanti al Comune, per apporre un fac-simile di una banconota da 50 euro sulle porte del Municipio, con l’intenzione di rispondere al braccio destro del sindaco Antonio Caparco, l’assessore Martino, il quale accusava i manifestanti di essere dei nullafacenti con i cinquanta euro in tasca. Il corteo ha raggiunto la strada statale Casilina, bloccando il traffico all’altezza del bivio di Sparanise. Successivamente il serpentone ha percorso la statale fino all’altro bivio di Calvi Risorta, creando disagi agli automobilisti, che in ogni caso non hanno mostrato alcun segno di fastidio, anzi, sembravano incuriositi dall’iniziativa.

L’importante risposta data da cittadini incoraggia ad andare avanti e il comitato non si fa pregare. Già per lunedì prossimo alle 21, ha convocato una assemblea aperta a tutti nella Piccola Libreria 80mq, per discutere delle prossime iniziative e dare un senso a questa positiva giornata che se – come spesso accade – non è riuscita a far rinsavire i politici in malafede, quanto meno ha dato un poco di consapevolezza dei propri diritti alle persone presenti.  

Red. cro.

Commenta con Facebook