Massiccia partecipazione alla Marcia ambientalista di sabato 9 novembre. Migliaia di persone per un solo grido: sì alla vita!

Massiccia partecipazione alla Marcia ambientalista di sabato 9 novembre. Migliaia di persone per un solo grido: sì alla vita!

SANTA MARIA LA FOSSA – “Stop ai rifiuti tossici”. “Stop ai roghi tossici”. “Stop biocidio”: questi i chiari messaggi di alcune delle scritte che campeggiavano sui tanti striscioni e cartelloni spiegati, nel pomeriggio di sabato 10 novembre, durante la Marcia per la Vita che, partendo da Grazzanise e terminando a Santa Maria la Fossa, si è sviluppata, per oltre due ore, con la partecipazione di migliaia di manifestanti, sotto il controllo attento di Carabinieri, Polizia municipale e Guardia di Finanza. Ed ancora: “Rifiuti tossici=tumori”, “Noi non siamo <cosa ‘e niente>”,  “L’unione fa la forza”, “Noi parliamo. Noi vediamo. Noi sentiamo. Voi da che parte state?”, “Insieme per un futuro attivo e non radioattivo”, “ Noi lottiamo, ma non molliamo”, “Art 32 della Costituzione: la salute è un diritto fondamentale!!! Lo Stato sembra averlo dimenticato!”, “Siamo piccoli e ci dovete tutelare”,  “Vogliamo aria pulita!”… Insomma, una mescolanza straordinaria e creativa di sentimenti, una protesta condivisa, una più che motivata risposta al degrado aggravatosi nel tempo, una giusta e civile rivendicazione di fondamentali diritti calpestati. In testa al lungo corteo lo striscione più allarmante: “Se non vogliamo morire, dobbiamo reagire”. Così gli attivisti delle associazioni, gli alunni delle scuole locali e innumerevoli semplici cittadini hanno dato prova della presa di coscienza, sempre più crescente, delle altrui e delle loro corresponsabilità. Oltremodo palese la sintesi: dall’emergenza-rifiuti bisogna venir fuori, perché è giunta a livelli ormai insostenibili. In gioco, oltre gli enormi squilibri che affliggono il mondo vegetale e animale, c’è addirittura la sopravvivenza delle persone. Autorità ed Organi competenti sono avvertiti: la gente, anche nelle periferie, non è più disposta a tollerare scempio, inquinamento, devastazione dell’habitat naturale.

A conclusione della Marcia, la presidente del comitato fossataro Terra Pulita, Teresa Campolattano, ha ringraziato i cinque gruppi grazzanisani che hanno attivamente collaborato all’organizzazione (Forum dei Giovani, comitato Senso Civico, associazione Teen’s Park, lista civica Nuovi Orizzonti, Volley Raffaele Massaro) e, indistintamente, tutti i partecipanti. “Questa sera – ha detto – abbiamo combattuto contro l’indifferenza… soprattutto delle istituzioni che hanno taciuto contro i soprusi perpetrati ai danni dei nostri territori. Abbiamo fatto in modo che la terra dei Mazzoni non venisse dimenticata. Gli abitanti di Brezza, Grazzanise e Santa Maria la Fossa si sono uniti…Il risveglio è stato tardivo, ma da adesso in poi non affideremo più la nostra vita a chi la considera meno della munnezza…. Lo Stato ci liberi dai veleni, si faccia carico di bonificare i siti inquinati, istituisca un registro-tumori, imponga la tracciabilità dei rifiuti speciali”. Documentato, forte, di aperta denuncia ma anche di articolata proposta, il centrale intervento del presidente regionale dell’Isde (Medici per l’ambiente), Gaetano Rivezzi, che, fra l’altro, si è chiesto perché finora non sia stato aperto il sito di compostaggio di San Tammaro, invitando poi, con toni vibranti, i sindaci Antonio Papa ed Emiddio Cimmino a rilanciare, nel più breve tempo possibile, la richiesta all’Assessorato regionale all’Ambiente. Parimenti incisiva la testimonianza finale del rappresentante de La Fenice Vulcanica di Boscoreale, Ciro Laviano, il quale, apprezzando la forte partecipazione dei giovani alla Marcia, ha sviscerato gl’interessi economici che, in Campania, condizionano il ciclo dei rifiuti.

La lotta ovviamente continuerà. Il primo impegno già nelle ventiquattr’ore successive, con un incontro di verifica e di riflessione. Poi il megappuntamento del prossimo 16 settembre a Napoli.

Raffaele Raimondo

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