GRAZZANISE – Alla vigilia del convegno casertano sul disegno di legge antiomofobia in discussione al Parlamento, il leader della formazione civica Nuovi Orizzonti, Federico Conte, ha voluto esternare le sue opinioni a titolo personale e lanciare un appello a difesa della tradizionale genitorialità. “I media, per nome e per conto di una società disordinata e lontana dai veri valori della vita, attaccano ogni giorno la famiglia e la sua naturale costituzione -ha dichiarato Conte- arrivando finanche a mettere in discussione il riconoscimento delle parole “mamma” e “papà” sui documenti scolastici di alcune scuole d’Italia, …la nostra Italia. Come è possibile!!! Eppure queste sono le prime parole che tutti vorremo sentire, che tutti desideriamo sentire pronunciare dai nostri figli. Siamo arrivati anche a questo. Quando ci sveglieremo e prenderemo coscienza di quanto sta accadendo attorno a noi? Continueremo indifferenti per la nostra strada? ‘Mamma’ e ‘papà’, belle parole piene di significato che rappresentano il compimento di un progetto di vita in coppia, nonché le basi per un progetto di una sana e corretta vita dei figli che verranno. Oggi purtroppo queste parole così belle vengono svilite di significato. Immaginate voi vostro figlio/figlia che torna da scuola e vi dice: “Ciao genitore 1, oggi tutto bene. Quando torna il genitore 2 ?”. Oppure, parlando dei fratelli/sorelle, forse si finirà per dire: “Genitore 1/2, l’unità 2 mi dà fastidio. Io come unità 1 voglio giocare con il pc, ma l’unità 2 interferisce”. Tutto questo – ha aggiunto il giovane politico grazzanisano – in nome di una società aperta…, ma aperta a cosa? Aperta ad un concetto debole e innaturale di genitorialità acquisita? Aperta a delle minoranze che di fatto in termini di pretese e attenzione rischiano di superare quelli che sono considerati la maggioranza? E’ giusto garantire tutti, ma certamente non stravolgendo ciò che è il diritto di natura. Difendiamo ciò che di più bello la vita ci ha dato e non permettiamo ad una società distorta di distruggere i fondamenti della famiglia…quella vera”. Indi, ancora un interrogativo ed il caloroso invito finale del neorizzontino: “E’ veramente questa lo società che vogliamo? Riflettiamo e ‘tuteliamo’ il tesoro delle nostre famiglie, affinché la società non svilisca il significato di queste parole spersonalizzando ciò che di più intimo c’è nei rapporti umani. Tutti siamo chiamati a far sentire la voce delle famiglie: è un dovere e un diritto per i nostri figli”.
Raffaele Raimondo